Bonus Energia, il Segretario Lega Cerignola: “Una presa in giro dell’Amministrazione”
Vincenzo Specchio segnala la mancanza di considerazione e di sostegno verso imprenditori e commercianti
Cerignola - giovedì 26 ottobre 2023
10.02 Comunicato Stampa
Dopo la pandemia e nel pieno svolgimento di una crisi economica che mina soprattutto le attività imprenditoriali e commerciali, l'Amministrazione comunale aveva comunicato la presenza di un fondo straordinario di 100 mila euro che sarebbe stato destinato a sostegno dei pubblici esercizi. Ad oggi, però, nessuno dei richiedenti ha ricevuto nulla. Proprio questo è l'oggetto della nota stampa a firma di Vincenzo Specchio, Segretario di Lega Cerignola, che riportiamo integralmente.
"A chi oggi chiede perché non sono stati ancora debitamente distribuiti i 100.000 euro del fondo straordinario per l'erogazione di un "bonus energia" che Sindaco e Assessore al ramo avevano costituito quasi alla fine del periodo Covid a sostegno dei pubblici esercizi e poi (dietro nostra diretta sollecitazione) panificatori ed artigiani di Cerignola per far fronte all'aumento spropositatamente elevato del costo delle bollette per il consumo dell'energia elettrica, noi oggi come allora rispondiamo che lo scarsissimo numero dei beneficiari del bonus era già scritto nelle condizioni stesse imposte nella stessa delibera del Consiglio comunale n. 338 del 23 dicembre 2022 che regolava la erogazione di quei 100 mila euro.
Qui era scritto nero su bianco che l'erogazione pro capite del "bonus energia" a favore delle aziende appartenenti alle categorie selezionate che ne avevano diritto e fatto domanda era poi sottoposto ad una condizione "vessatoria": essere in piena regola con il pagamento delle sanzioni e dei tributi comunali.
In pratica non hanno diritto alla concessione del bonus energia tutti gli operatori che, al momento della erogazione (cioè, dopo aver dovuto affrontare le spese del caro bollette) non erano in perfetta regola con il pagamento dei tributi comunali e delle sanzioni amministrative pecuniarie. Come se non ci fosse stato il Covid, né il calo dei consumi e quindi delle vendite, né quindi la drastica scomparsa del reddito commerciale, e dunque la impossibilità economica di pagare i tributi comunali pur di continuare nonostante tutto a tenere aperto e in funzione i propri esercizi.
Gli imprenditori dovevano scegliere che cosa pagare e cosa doveva essere rinviato non si sa fino a quando, per non vedersi staccata la corrente elettrica nel proprio esercizio. Era dunque già prescritto in quella condizione vessatoria che a quei bonus non avrebbero avuto accesso la grande maggioranza di commercianti e pubblici esercizi, presi nella morsa di una crisi mai vista, con una liquidità finanziaria divenuta ormai aridità. economica.
La Giunta comunale con quella delibera ha preso per i fondelli gli imprenditori ancora superstiti, facendo finta di esigere il rispetto della legalità e della regolarità amministrativa e burocratica, ma nei fatti facendo fuori tutte le imprese che avevano invece drammaticamente bisogno di un'Amministrazione veramente in grado di dare loro sostegno finanziario, per piccolo che fosse, per permettere loro di superare quel gravissimo stato di crisi".
"A chi oggi chiede perché non sono stati ancora debitamente distribuiti i 100.000 euro del fondo straordinario per l'erogazione di un "bonus energia" che Sindaco e Assessore al ramo avevano costituito quasi alla fine del periodo Covid a sostegno dei pubblici esercizi e poi (dietro nostra diretta sollecitazione) panificatori ed artigiani di Cerignola per far fronte all'aumento spropositatamente elevato del costo delle bollette per il consumo dell'energia elettrica, noi oggi come allora rispondiamo che lo scarsissimo numero dei beneficiari del bonus era già scritto nelle condizioni stesse imposte nella stessa delibera del Consiglio comunale n. 338 del 23 dicembre 2022 che regolava la erogazione di quei 100 mila euro.
Qui era scritto nero su bianco che l'erogazione pro capite del "bonus energia" a favore delle aziende appartenenti alle categorie selezionate che ne avevano diritto e fatto domanda era poi sottoposto ad una condizione "vessatoria": essere in piena regola con il pagamento delle sanzioni e dei tributi comunali.
In pratica non hanno diritto alla concessione del bonus energia tutti gli operatori che, al momento della erogazione (cioè, dopo aver dovuto affrontare le spese del caro bollette) non erano in perfetta regola con il pagamento dei tributi comunali e delle sanzioni amministrative pecuniarie. Come se non ci fosse stato il Covid, né il calo dei consumi e quindi delle vendite, né quindi la drastica scomparsa del reddito commerciale, e dunque la impossibilità economica di pagare i tributi comunali pur di continuare nonostante tutto a tenere aperto e in funzione i propri esercizi.
Gli imprenditori dovevano scegliere che cosa pagare e cosa doveva essere rinviato non si sa fino a quando, per non vedersi staccata la corrente elettrica nel proprio esercizio. Era dunque già prescritto in quella condizione vessatoria che a quei bonus non avrebbero avuto accesso la grande maggioranza di commercianti e pubblici esercizi, presi nella morsa di una crisi mai vista, con una liquidità finanziaria divenuta ormai aridità. economica.
La Giunta comunale con quella delibera ha preso per i fondelli gli imprenditori ancora superstiti, facendo finta di esigere il rispetto della legalità e della regolarità amministrativa e burocratica, ma nei fatti facendo fuori tutte le imprese che avevano invece drammaticamente bisogno di un'Amministrazione veramente in grado di dare loro sostegno finanziario, per piccolo che fosse, per permettere loro di superare quel gravissimo stato di crisi".