Bilancio di previsione, Consiglieri PD: entrate gonfiate per giustificare spese pazze
Appare evidente come il bilancio di previsione sia assolutamente scriteriato e scollegato dalla realtà economica, sociale e politica che la Città sta attraversando.
Cerignola - sabato 27 aprile 2019
19.10 Comunicato Stampa
"Le polemiche politiche non devono coprire il contenuto di un bilancio di previsione 2019-2021 che rappresenta un vero e proprio esercizio di fantasia economico-finanziaria, tale da suscitare allegria se non fosse per la drammatiche conseguenze sulle casse comunali e, di conseguenza, sulla città", fa sapere il capogruppo del PD Daniele Dalessandro.
"La teoria alla base è sempre la stessa di tutta le gestione economica dell'era Metta: iscrivere in bilancio entrate assolutamente inverosimili al fine di pareggiare le spese pazze di questa Amministrazione. In parole semplici – continua Dalessandro – Metta fa spesa basandosi su entrate su cui non vi è la certezza della riscossione, come un padre di famiglia che decide di spendere e spandere basandosi sull'ipotetica vittoria di un gratta e vinci".
"Come – ad esempio – le entrate derivanti dai tributi, tra cui la TARI: sia nel 2016 che nel 2017 il Comune ha incassato circa 25 milioni di euro. Nel 2019 prevedono di incassare ben 43 milioni di euro, cioè 20 milioni di euro in più rispetto alla media degli anni precedenti".
"Lo stesso discorso – commenta la consigliera PD Maria Dibisceglia – vale per le entrate extratributarie, tra cui i proventi derivanti dalle sanzioni al codice della strada. Nel 2017 si fanno multe per 6,1 milioni di euro, ma si incassano effettivamente 3,5 milioni di euro, nel 2019 prevedono di fare sanzioni per oltre 10 milioni di euro e di incassarne effettivamente 13 milioni di euro. Insomma, è follia".
"Ma il giudizio finale – fa sapere la consigliera PD Teresa Cicolella – più semplice e di facile lettura, si ha considerando solo le entrate correnti previste per l'anno 2019, confrontate con i dati certi e con le entrate correnti effettivamente riscosse nell'anno 2017. Ed il dato è allarmante. Tra entrate tributarie, extratributarie e trasferimenti nel 2017, il Comune di Cerignola ha incassato 33,6 milioni di euro. Per le stesse voci, nel 2019, il Comune fa una previsione di cassa pari a 72,7 milioni di euro. Più del doppio".
"Se poi consideriamo – continuano le democratiche – che per quanto riguarda le entrate tributarie, tra cui la TARI, la media di riscossione nei tre bilanci precedenti è pari al 66%, e che per quanto riguarda i proventi derivanti dall'attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti la media di riscossione nei tre bilanci precedenti è pari al 39% ma, secondo l'Amministrazione, nel 2019 questa media salirà al 68%, cioè di circa 30 punti percentuali, capiamo bene come quelle somme non entreranno mai nelle casse comunali".
"Insomma – conclude Dalessandro – appare evidente come il bilancio di previsione sia assolutamente scriteriato e scollegato dalla realtà economica, sociale e politica che la Città sta attraversando, con previsioni di incasso – utili a giustificare le spese – che rappresentano un vero e proprio falso in bilancio. La futura incapacità di riscossione di suddette entrate costringerà l'Amministrazione ad ulteriori artifizi in sede di assestamento, tra cui il prevedibile quanto scontato aumento delle tasse e della TARI unita ad una aggressività estrema rispetto alle entrate previste dalle multe, per avvicinarsi quanto più possibile alle cifre stabilite in bilancio. E pur ricorrendo ai suddetti strumenti, anche alla luce dell'evolversi della situazione SIA, sembrerebbe a rischio il raggiungimento degli equilibri".
"La teoria alla base è sempre la stessa di tutta le gestione economica dell'era Metta: iscrivere in bilancio entrate assolutamente inverosimili al fine di pareggiare le spese pazze di questa Amministrazione. In parole semplici – continua Dalessandro – Metta fa spesa basandosi su entrate su cui non vi è la certezza della riscossione, come un padre di famiglia che decide di spendere e spandere basandosi sull'ipotetica vittoria di un gratta e vinci".
"Come – ad esempio – le entrate derivanti dai tributi, tra cui la TARI: sia nel 2016 che nel 2017 il Comune ha incassato circa 25 milioni di euro. Nel 2019 prevedono di incassare ben 43 milioni di euro, cioè 20 milioni di euro in più rispetto alla media degli anni precedenti".
"Lo stesso discorso – commenta la consigliera PD Maria Dibisceglia – vale per le entrate extratributarie, tra cui i proventi derivanti dalle sanzioni al codice della strada. Nel 2017 si fanno multe per 6,1 milioni di euro, ma si incassano effettivamente 3,5 milioni di euro, nel 2019 prevedono di fare sanzioni per oltre 10 milioni di euro e di incassarne effettivamente 13 milioni di euro. Insomma, è follia".
"Ma il giudizio finale – fa sapere la consigliera PD Teresa Cicolella – più semplice e di facile lettura, si ha considerando solo le entrate correnti previste per l'anno 2019, confrontate con i dati certi e con le entrate correnti effettivamente riscosse nell'anno 2017. Ed il dato è allarmante. Tra entrate tributarie, extratributarie e trasferimenti nel 2017, il Comune di Cerignola ha incassato 33,6 milioni di euro. Per le stesse voci, nel 2019, il Comune fa una previsione di cassa pari a 72,7 milioni di euro. Più del doppio".
"Se poi consideriamo – continuano le democratiche – che per quanto riguarda le entrate tributarie, tra cui la TARI, la media di riscossione nei tre bilanci precedenti è pari al 66%, e che per quanto riguarda i proventi derivanti dall'attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti la media di riscossione nei tre bilanci precedenti è pari al 39% ma, secondo l'Amministrazione, nel 2019 questa media salirà al 68%, cioè di circa 30 punti percentuali, capiamo bene come quelle somme non entreranno mai nelle casse comunali".
"Insomma – conclude Dalessandro – appare evidente come il bilancio di previsione sia assolutamente scriteriato e scollegato dalla realtà economica, sociale e politica che la Città sta attraversando, con previsioni di incasso – utili a giustificare le spese – che rappresentano un vero e proprio falso in bilancio. La futura incapacità di riscossione di suddette entrate costringerà l'Amministrazione ad ulteriori artifizi in sede di assestamento, tra cui il prevedibile quanto scontato aumento delle tasse e della TARI unita ad una aggressività estrema rispetto alle entrate previste dalle multe, per avvicinarsi quanto più possibile alle cifre stabilite in bilancio. E pur ricorrendo ai suddetti strumenti, anche alla luce dell'evolversi della situazione SIA, sembrerebbe a rischio il raggiungimento degli equilibri".