Ballottaggio, Pd cerignolano sotto accusa

"Si riparte. Il mio primo pensiero va alle ragazze e ai ragazzi che hanno dato vita a questa (per noi) bellissima campagna elettorale. Alle tante persone che si sono affacciate alla politica oggi dico costruiamo insieme il nuovo corso. Ci sarà da marcare stretto. Della diffamazione e della menzogna noi non faremo mai il nostro credo politico. Adesso opposizione". E' questo l'unico pensiero di Tommaso Sgarro, impresso in un post sui social network, dopo la sconfitta al ballottaggio di domenica scorsa.

Una battuta d'arresto impensabile ai più alla vigilia, ma che ha creato un piccolo terremoto nel centrosinistra cerignolano. E le dichiarazioni di Michele Emiliano, neo-presidente della Regione Puglia e segretario regionale del Partito democratico, hanno gettato benzina sul fuoco. "La sconfitta più grave è quella di Cerignola. É' inspiegabile come si sia potuto perdere nella capitale della sinistra pugliese - ha ribadito Emiliano -, forse ci sono stati errori di natura politica. Evidentemente è il segno di un tramonto di un'epoca politica. Ricominceremo da Cerignola, mettendo su una nuova classe dirigente". Oltre alle parole, il dato politico rilevante è anche un altro: l'assenza del nuovo governatore della Puglia durante la campagna elettorale cerignolana.

Le affermazioni di Emiliano sono state lette come un chiaro messaggio rivolto a Elena Gentile, perché la sconfitta è avvenuta nel suo 'feudo politico'. L'europarlamentare dal canto suo ha dichiarato di non avere problemi con l'ex sindaco di Bari e ha confermato tutto il suo appoggio a Sgarro. "Tommaso è un fuoriclasse. Ed ha anche la stoffa del leader. Tommaso è un uomo vero. Perché ha saputo reagire ad una cocente quanto immeritata sconfitta con la serenità dei forti - ha scritto Gentile sulla sua pagina facebook -. L'alba di una nuova epoca si rispecchia nei volti di Tommaso e delle generazioni di uomini e di donne che lo circondano. E il tramonto sarà ancora di là da venire fino a quando ciò che ho fatto e continuo a fare segnerà il mio percorso politico".

Parole al vetriolo anche quelle pronunciate da Ivan Scalfarotto, sottosegretario alle Riforme del governo Renzi e parlamentare del Pd pugliese. "La clamorosa sconfitta di Cerignola, della quale non si può certo far carico a un giovane di grande capacità come Tommaso Sgarro, al quale esprimo affettuosa solidarietà e incoraggiamento per il futuro, deve indurci a riprendere il filo di una discussione che è troppo spesso soffocata da polemiche ed arroccamenti - ha sottolineato l'esponente foggiano -. Non voglio entrare nel merito delle ragioni e dei torti che hanno determinato questa riduzione del nostro perimetro di operatività politica. Mi pare solo che la cultura dell'inclusione propria di un partito a vocazione maggioritaria, sia stata rovesciata nel suo contrario".

Un esempio di questa mancata inclusione è stato l'appoggio di Francesco Disanto, ex piddino, a Franco Metta nel decisivo ballottaggio (nel primo turno era candidato sindaco con la lista 'Cerignola Adesso').