Cronaca
“Avamposti”, l’avv. Francesco Metta chiede al Prefetto chiarezza e difesa della comunità cittadina
Franco Metta: “Il Prefetto di Foggia intervenga con serietà e a difesa di Cerignola, i politici di questa città, che chiedono il voto dei "criminali" di Cerignola, spendano una parola a difesa del proprio elettorato”
Cerignola - lunedì 7 settembre 2020
20.21
Dopo una serie di dichiarazioni via social pubblicate nella giornata di ieri, dopo quanto affermato nella rubrica mattutina "Buongiorno Cerignola", il già Sindaco di Cerignola, avv. Francesco Metta, nella serata di oggi, mediante la rubrica serale "Buonasera Cerignola", approfondisce la propria polemica nei confronti della trasmissione televisiva "Avamposti", che andrà in onda nella serata di mercoledì 9 settembre, e nei confronti del Maresciallo Scarcelli, dell'Arma dei Carabinieri, autore di pesanti affermazioni pronunciate nel corso della trasmissione in oggetto.
«Dobbiamo tornare a parlare del Sig. Maresciallo Scarcelli dell'Arma dei Carabinieri il quale, a beneficio di telecamera, ha dichiarato che tutti i cerignolani commettono illegalità e ha premesso che ogni due cittadini di Cerignola uno è pregiudicato spiega nella fase introduttiva l'avv. Francesco Metta - Io sono più allibito che arrabbiato, ero abituato a considerare l'Arma dei Carabinieri come l'Arma che usa a obbedir tacendo, non credevo che avessero tanta voglia di dire assurdità in diretta televisiva.
Uno sputo in faccia a tutta la città nonostante la evidente protesta che è venuta non da chi vi parla, ma da voci autorevoli quale quella del Vescovo della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano, Mons. Luigi Renna, e quella del già Vicario Mons. Carmine Ladogana, nonostante noi tutti sappiamo che questa città , con tutti i suoi problemi anche di criminalità, è una Città abitata da cittadini che fanno il proprio dovere da mattina a sera».
Il riferimento del già Sindaco di Cerignola, leader dell'Amministrazione Comunale sciolta per infiltrazioni mafiose e in attesa della sentenza del TAR Lazio dopo ricorso discusso in data 20 luglio, è alla lettera del Vescovo indirizzata al giornalista del "Corriere della Sera" in data 31 agosto, dopo la pubblicazione di un articolo che anticipava i contenuti della trasmissione "Avamposti", e all'articolo pubblicato sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" in data 27 agosto, a firma dal già Vicario don Carmine Ladogana.
«È una aggressione mediatica contro Cerignola che non ha eguali. Noterete nella trasmissione "Avamposti" che anche di altre città si parla ma sempre in riferimento ad un quartiere, ad una zona. Quando si arriva a parlare di Cerignola si parla di tutta la città, di tutti i cerignolani e questo è veramente grave e intollerabile – continua l'avv. Francesco Metta chiamando in causa il Prefetto Grassi e la Comapgnia dei Carabinieri di Cerignola - Visto che sono tanto attenti alla pubblicità televisiva e alla esposizione mediatica mi aspetto che i superiori dei questo Maresciallo prendano adeguati provvedimenti, mi aspetto che il Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, intervenga con serietà e a difesa di una intera comunità esposta al ludibrio nazionale con informazioni false e vergognosamente artefatte che inducono ad una domanda: Se tutta questa illegalità è tanto diffusa l'Arma dei Carabinieri a Cerignola cosa ha fatto per ripristinare la legalità? Dobbiamo accontentarci di quel "quasi tutti" commettono illegalità dove il quasi, evidentemente, sta a tutela di chi appartiene all'Arma? Fanno eccezione loro e chi altri? Tutti noi siamo dei criminali?».
In conclusione l'avv. Metta chiama in causa anche i candidati alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre che, a rigor di logica, chiederebbero i voti ai criminali visto che, stando alle informazioni dell'Arma dei Carabinieri, la metà dei cittadini cerignolani è composta da pregiudicati.
«Aspettiamo che lo Stato si faccia vivo a tutela dei cittadini di questa città che, sino a prova contraria, sono cittadini dello Stato italiano, aspettiamo che i politici di questa città, quella folla di persone che chiedono il voto dei "criminali" di Cerignola, spendano una parola a difesa del proprio elettorato».
«Dobbiamo tornare a parlare del Sig. Maresciallo Scarcelli dell'Arma dei Carabinieri il quale, a beneficio di telecamera, ha dichiarato che tutti i cerignolani commettono illegalità e ha premesso che ogni due cittadini di Cerignola uno è pregiudicato spiega nella fase introduttiva l'avv. Francesco Metta - Io sono più allibito che arrabbiato, ero abituato a considerare l'Arma dei Carabinieri come l'Arma che usa a obbedir tacendo, non credevo che avessero tanta voglia di dire assurdità in diretta televisiva.
Uno sputo in faccia a tutta la città nonostante la evidente protesta che è venuta non da chi vi parla, ma da voci autorevoli quale quella del Vescovo della Diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano, Mons. Luigi Renna, e quella del già Vicario Mons. Carmine Ladogana, nonostante noi tutti sappiamo che questa città , con tutti i suoi problemi anche di criminalità, è una Città abitata da cittadini che fanno il proprio dovere da mattina a sera».
Il riferimento del già Sindaco di Cerignola, leader dell'Amministrazione Comunale sciolta per infiltrazioni mafiose e in attesa della sentenza del TAR Lazio dopo ricorso discusso in data 20 luglio, è alla lettera del Vescovo indirizzata al giornalista del "Corriere della Sera" in data 31 agosto, dopo la pubblicazione di un articolo che anticipava i contenuti della trasmissione "Avamposti", e all'articolo pubblicato sulla "Gazzetta del Mezzogiorno" in data 27 agosto, a firma dal già Vicario don Carmine Ladogana.
«È una aggressione mediatica contro Cerignola che non ha eguali. Noterete nella trasmissione "Avamposti" che anche di altre città si parla ma sempre in riferimento ad un quartiere, ad una zona. Quando si arriva a parlare di Cerignola si parla di tutta la città, di tutti i cerignolani e questo è veramente grave e intollerabile – continua l'avv. Francesco Metta chiamando in causa il Prefetto Grassi e la Comapgnia dei Carabinieri di Cerignola - Visto che sono tanto attenti alla pubblicità televisiva e alla esposizione mediatica mi aspetto che i superiori dei questo Maresciallo prendano adeguati provvedimenti, mi aspetto che il Prefetto di Foggia, Raffaele Grassi, intervenga con serietà e a difesa di una intera comunità esposta al ludibrio nazionale con informazioni false e vergognosamente artefatte che inducono ad una domanda: Se tutta questa illegalità è tanto diffusa l'Arma dei Carabinieri a Cerignola cosa ha fatto per ripristinare la legalità? Dobbiamo accontentarci di quel "quasi tutti" commettono illegalità dove il quasi, evidentemente, sta a tutela di chi appartiene all'Arma? Fanno eccezione loro e chi altri? Tutti noi siamo dei criminali?».
In conclusione l'avv. Metta chiama in causa anche i candidati alle elezioni regionali del 20 e 21 settembre che, a rigor di logica, chiederebbero i voti ai criminali visto che, stando alle informazioni dell'Arma dei Carabinieri, la metà dei cittadini cerignolani è composta da pregiudicati.
«Aspettiamo che lo Stato si faccia vivo a tutela dei cittadini di questa città che, sino a prova contraria, sono cittadini dello Stato italiano, aspettiamo che i politici di questa città, quella folla di persone che chiedono il voto dei "criminali" di Cerignola, spendano una parola a difesa del proprio elettorato».