Territorio
“Atelier dell’Ausilio” il carcere si apre alla società
Per l'inclusione socio-lavorativa dei detenuti
Puglia - venerdì 30 ottobre 2015
14.50
Sperimentare un modello di inclusione socio-lavorativa per persone soggette a misure restrittive della libertà. In particolare, per tre detenuti della Casa Circondariale di Lucera e per sette utenti in esecuzione penale esterna in carico all'UEPE di Foggia. Ma anche ridurre la spesa sanitaria delle Asl, combattere gli sprechi, reinserire socialmente condannati, recuperare materiali che diventerebbero rifiuti, offrire ai disabili un servizio personalizzato: sono tanti e diversi i significati del progetto "Atelier dell'Ausilio". L'iniziativa di reinserimento socio-lavorativo, è stata presentata a Bari, in Consiglio regionale e impegna sette operatori, formati professionalmente, regolarmente contrattualizzati dal 1 ottobre. Oltre ai tre detenuti che lavorano nell'officina allestita nel carcere di Lucera, quattro sono in affidamento ai servizi sociali e curano il magazzino e i trasporti, in una piattaforma logistica nella zona industriale di Cerignola. L'attività consiste nel ritiro, manutenzione, sanificazione e restituzione di carrozzine e presìdi protesici, assegnati in comodato gratuito a disabili, ad anziani e persone non autosufficienti. Materiali che anche per un guasto banale finiscono spesso negli scantinati.
Per l'Asl di Foggia si stima un abbattimento del 60-70% della spesa per il nuovo. Significa risparmiare ogni anno almeno 5milioni di euro degli 8 milioni assegnati al servizio, ma sufficienti a coprire le esigenze di sei mesi. Il progetto è finanziato dalla Fondazione con il Sud nell'Iniziativa Carceri 2013 e promosso da un nutrito partenariato: Cooperativa Sociale L'Obiettivo, ESCOOP, Istituto Ortopedico REHA srl, Associazione di volontariato Lavori in Corso. L' "Atelier dell'Ausilio" offre ai soggetti selezionati un mestiere da spendere sul territorio e un'attività produttiva che può continuare nel tempo. Si realizza così pienamente il dettato della Costituzione che vuole la pena destinata alla riabilitazione del condannato, ha sottolineato il presidente del Consiglio regionale. "Abbiamo l'obbligo di tentare e ritentare, con mille iniziative come questa, che ha un valore straordinario, un carattere concreto e simbolico – ha detto Loizzo – sono piccoli numeri ma danno il senso di quanto è possibile fare per raggiungere obiettivi che qualificano la società civile".