Cronaca
Assalto a portavalori, in manette 3 cerignolani
Perquisizioni anche nella BAT
Cerignola - sabato 11 dicembre 2021
17.14
La Polizia di Stato al termine di una complessa attività d'indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Modena, ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso quel Tribunale, nei confronti di quattro persone gravemente indiziate di aver partecipato, a vario titolo, all'assalto ad un furgone porta valori avvenuto lungo la A1 nel tratto autostradale di Modena Sud, la sera del 14 giugno scorso.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti nelle province di Foggia e Verona.
Contestualmente è stata data esecuzione a 22 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Modena nei confronti di altrettanti indagati dimoranti nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani, indiziati di essere coinvolti, a vario titolo, nella commissione della tentata rapina e dei numerosi reati connessi.
Le indagini condotte congiuntamente dalla Squadra Mobile di Modena con il Servizio Centrale Operativo, il Compartimento della Polizia Stradale dell'Emilia Romagna e la Squadra Mobile di Foggia hanno preso avvio dopo i fatti avvenuti la sera del 14 giugno scorso quando, alle ore 20 circa, un commando composto da circa 15 persone, assaltava un furgone portavalori all'altezza del casello di Modena Sud, tentando di rapinare il denaro ivi custodito pari a circa 2,5 milioni di euro in contanti.
Il mezzo veniva prima affiancato da un'autovettura con a bordo alcune persone travisate ed armate di mitra tipo kalashnikov che iniziavano ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco all'altezza della fiancata anteriore sinistra, cagionando l'urto del mezzo contro il guardrail e successivamente contro il new jersey di mezzeria, arrestandone la marcia. Contestualmente, nella stessa direzione di marcia, sopraggiungevano altre 4 autovetture (tutte risultate provento di furto), poi date alle fiamme dagli indagati.
I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco con un kalashnikov crivellando il parabrezza ad altezza delle guardie giurate che occupavano il sedile anteriore del furgone, così ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco ad ucciderle, lanciavano contro il furgone portavalori due ordigni esplodenti, mentre altri complici tentavano di aprire il lato posteriore del mezzo utilizzando un flessibile.
Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 km di distanza, altri complici, armati anch'essi di fucili mitragliatori, esplodevano alcuni colpi d'arma da fuoco in aria, bloccando le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre autovetture risultate anch'esse provento di furto.In tale fase dell'azione delittuosa, veniva cagionato l'incendio di due mezzi di privati cittadini, minacciati con armi da sparo e costretti a scendere dai propri veicoli in mezzo all'autostrada. Contestualmente i malviventi bloccavano minacciandoli con armi da sparo alcuni conducenti di autoarticolati, costringendoli a porre i mezzi di traverso rispetto alla carreggiata.
Per ritardare l'arrivo delle forze dell'ordine ed impedire l'arrivo di altri automobilisti, i rapinatori collocavano sul manto stradale diverse bande chiodate, causando il blocco di entrambe le careggiate di marcia dell'autostrada del sole per circa 5 km, con interruzione della viabilità dalle ore 20.00 alle ore 04.00 e causando code in entrambe le direzioni di marcia per circa 10 km.
L'attività d'indagine, per la quale è stata impiegata complessa strumentazione tecnica, ha consentito di individuare nelle settimane successive all'evento delittuoso, il capannone locato con grande anticipo ed utilizzato dal gruppo criminale per il deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell'assalto e di recuperare uno dei veicoli impiegati per la fuga, al cui interno veniva sequestrato un mitra del tipo ak47, risultato poi (all'esito di indagini balistiche), quello impiegato dai rapinatori per esplodere i numerosi colpi d'arma da fuoco contro il furgone portavalori.
Le attività di repertazione ed analisi condotte dalla Polizia Scientifica di Bologna e Modena consentivano altresì di rilevare le impronte digitali appartenenti ad uno degli indagati, colpito da misura cautelare, sia all'interno del capannone utilizzato per custodire i mezzi prima della rapina, sia su un biglietto autostradale recuperato al casello di Cerignola Ovest, ove l'indagato, dopo la fuga successiva alla tentata rapina, usciva, di rientro da Modena, a bordo di un'autovettura con targa clonata.
Anche l'identificazione di un secondo indagato, ossia colui che a bordo di una ulteriore autovettura con targa clonata aveva pedinato, poco prima dell'assalto, il furgone porta valori già all'altezza di Modena Nord, avvisando il commando dell'ingresso in autostrada del bersaglio dell'azione criminosa, era resa possibile dagli accertamenti dattiloscopici su un biglietto autostradale, opportunamente repertato e sequestrato.
Il terzo indagato destinatario di misure in carcere, il quale 14 giugno 2021 era detenuto agli arresti domiciliari per altro episodio di tentata rapina aggravata commesso in provincia di Vicenza, veniva individuato come colui che aveva provveduto, in prima persona, nel mese di febbraio 2021, a locare il suddetto capannone ubicato in comune di Castelnuovo Rangone (MO) utilizzato quale base logistica del gruppo criminale, in particolare per il ricovero dei mezzi rubati impiegati nel corso dell'assalto.
Il quarto indagato destinatario della misura restrittivi, individuato sulla scorta delle conversazioni intercettate intercorse con i complici e, sulla scorta delle fonti di prova acquisite, è gravemente indiziato di essere uno degli l'ideatori ed organizzatore della rapina nonché co-esecutore materiale dell'assalto.
Tre dei quattro indagati sottoposti a misura cautelare sono di origine cerignolana e risultano già condannati in via definitiva per delitti di rapina aggravata. Il quarto indagato destinatario della misura in carcere, dimorante nella provincia di Verona, già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa in Lonigo (VI) il 27.1.2021, è di origine foggiana ed è stato già condannato con sentenza irrevocabile per i delitti di associazione a delinquere ricettazione, , bancarotta fraudolenta, acquisto di monete falsificate.
Va infine aggiunto che gli autori dei reati, nel darsi alla fuga, avevano utilizzato un'ambulanza con targa clonata, in uso ad uno dei coindagati. L'ambulanza è stata rinvenuta e sequestrata a Orta-Nova (FG) presso una casa funeraria. L'operazione ha visto l'impiego di circa 170 operatori della Polizia di Stato (principalmente nella città di Cerignola): le attività esecutive delle misure cautelari e dei decreti di perquisizione e sequestro si sono svolte nelle province di Roma, Foggia, Verona, Mantova e Bari con il supporto delle rispettive Squadre Mobili, della Polizia Stradale, del Reparto Prevenzione Crimine, delle Unità Cinofile per la ricerca di armi e droga e di personale della Polizia Scientifica.
I provvedimenti restrittivi sono stati eseguiti nelle province di Foggia e Verona.
Contestualmente è stata data esecuzione a 22 decreti di perquisizione e sequestro emessi dalla Procura della Repubblica di Modena nei confronti di altrettanti indagati dimoranti nelle province di Roma, Foggia, Mantova e Barletta-Andria-Trani, indiziati di essere coinvolti, a vario titolo, nella commissione della tentata rapina e dei numerosi reati connessi.
Le indagini condotte congiuntamente dalla Squadra Mobile di Modena con il Servizio Centrale Operativo, il Compartimento della Polizia Stradale dell'Emilia Romagna e la Squadra Mobile di Foggia hanno preso avvio dopo i fatti avvenuti la sera del 14 giugno scorso quando, alle ore 20 circa, un commando composto da circa 15 persone, assaltava un furgone portavalori all'altezza del casello di Modena Sud, tentando di rapinare il denaro ivi custodito pari a circa 2,5 milioni di euro in contanti.
Il mezzo veniva prima affiancato da un'autovettura con a bordo alcune persone travisate ed armate di mitra tipo kalashnikov che iniziavano ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco all'altezza della fiancata anteriore sinistra, cagionando l'urto del mezzo contro il guardrail e successivamente contro il new jersey di mezzeria, arrestandone la marcia. Contestualmente, nella stessa direzione di marcia, sopraggiungevano altre 4 autovetture (tutte risultate provento di furto), poi date alle fiamme dagli indagati.
I rapinatori, oltre ad esplodere diversi colpi d'arma da fuoco con un kalashnikov crivellando il parabrezza ad altezza delle guardie giurate che occupavano il sedile anteriore del furgone, così ponendo in essere atti idonei diretti in modo non equivoco ad ucciderle, lanciavano contro il furgone portavalori due ordigni esplodenti, mentre altri complici tentavano di aprire il lato posteriore del mezzo utilizzando un flessibile.
Contemporaneamente sulla careggiata opposta, a circa 5 km di distanza, altri complici, armati anch'essi di fucili mitragliatori, esplodevano alcuni colpi d'arma da fuoco in aria, bloccando le 4 corsie di marcia, dando alle fiamme altre tre autovetture risultate anch'esse provento di furto.In tale fase dell'azione delittuosa, veniva cagionato l'incendio di due mezzi di privati cittadini, minacciati con armi da sparo e costretti a scendere dai propri veicoli in mezzo all'autostrada. Contestualmente i malviventi bloccavano minacciandoli con armi da sparo alcuni conducenti di autoarticolati, costringendoli a porre i mezzi di traverso rispetto alla carreggiata.
Per ritardare l'arrivo delle forze dell'ordine ed impedire l'arrivo di altri automobilisti, i rapinatori collocavano sul manto stradale diverse bande chiodate, causando il blocco di entrambe le careggiate di marcia dell'autostrada del sole per circa 5 km, con interruzione della viabilità dalle ore 20.00 alle ore 04.00 e causando code in entrambe le direzioni di marcia per circa 10 km.
L'attività d'indagine, per la quale è stata impiegata complessa strumentazione tecnica, ha consentito di individuare nelle settimane successive all'evento delittuoso, il capannone locato con grande anticipo ed utilizzato dal gruppo criminale per il deposito dei numerosi mezzi rubati impiegati nell'assalto e di recuperare uno dei veicoli impiegati per la fuga, al cui interno veniva sequestrato un mitra del tipo ak47, risultato poi (all'esito di indagini balistiche), quello impiegato dai rapinatori per esplodere i numerosi colpi d'arma da fuoco contro il furgone portavalori.
Le attività di repertazione ed analisi condotte dalla Polizia Scientifica di Bologna e Modena consentivano altresì di rilevare le impronte digitali appartenenti ad uno degli indagati, colpito da misura cautelare, sia all'interno del capannone utilizzato per custodire i mezzi prima della rapina, sia su un biglietto autostradale recuperato al casello di Cerignola Ovest, ove l'indagato, dopo la fuga successiva alla tentata rapina, usciva, di rientro da Modena, a bordo di un'autovettura con targa clonata.
Anche l'identificazione di un secondo indagato, ossia colui che a bordo di una ulteriore autovettura con targa clonata aveva pedinato, poco prima dell'assalto, il furgone porta valori già all'altezza di Modena Nord, avvisando il commando dell'ingresso in autostrada del bersaglio dell'azione criminosa, era resa possibile dagli accertamenti dattiloscopici su un biglietto autostradale, opportunamente repertato e sequestrato.
Il terzo indagato destinatario di misure in carcere, il quale 14 giugno 2021 era detenuto agli arresti domiciliari per altro episodio di tentata rapina aggravata commesso in provincia di Vicenza, veniva individuato come colui che aveva provveduto, in prima persona, nel mese di febbraio 2021, a locare il suddetto capannone ubicato in comune di Castelnuovo Rangone (MO) utilizzato quale base logistica del gruppo criminale, in particolare per il ricovero dei mezzi rubati impiegati nel corso dell'assalto.
Il quarto indagato destinatario della misura restrittivi, individuato sulla scorta delle conversazioni intercettate intercorse con i complici e, sulla scorta delle fonti di prova acquisite, è gravemente indiziato di essere uno degli l'ideatori ed organizzatore della rapina nonché co-esecutore materiale dell'assalto.
Tre dei quattro indagati sottoposti a misura cautelare sono di origine cerignolana e risultano già condannati in via definitiva per delitti di rapina aggravata. Il quarto indagato destinatario della misura in carcere, dimorante nella provincia di Verona, già sottoposto agli arresti domiciliari per una tentata rapina commessa in Lonigo (VI) il 27.1.2021, è di origine foggiana ed è stato già condannato con sentenza irrevocabile per i delitti di associazione a delinquere ricettazione, , bancarotta fraudolenta, acquisto di monete falsificate.
Va infine aggiunto che gli autori dei reati, nel darsi alla fuga, avevano utilizzato un'ambulanza con targa clonata, in uso ad uno dei coindagati. L'ambulanza è stata rinvenuta e sequestrata a Orta-Nova (FG) presso una casa funeraria. L'operazione ha visto l'impiego di circa 170 operatori della Polizia di Stato (principalmente nella città di Cerignola): le attività esecutive delle misure cautelari e dei decreti di perquisizione e sequestro si sono svolte nelle province di Roma, Foggia, Verona, Mantova e Bari con il supporto delle rispettive Squadre Mobili, della Polizia Stradale, del Reparto Prevenzione Crimine, delle Unità Cinofile per la ricerca di armi e droga e di personale della Polizia Scientifica.