Vita di città
Anziani in villa comunale a Cerignola: “Qui giochiamo a tressette, ci piacerebbe fare qualche partita a bocce”
Per i “nonni” cerignolani la villa è un luogo di ritrovo in ogni stagione
Cerignola - venerdì 19 agosto 2022
8.37
A chi frequenta la villa comunale di Cerignola abitualmente sicuramente non sarà sfuggita la presenza di gruppi di anziani che sostano, soprattutto al mattino, sulle panchine dei vialetti, adibite a postazioni di gioco per il tressette e scoponi.
Alcuni si sono organizzati con tavolini e sedie, e restano lì dal mattino presto fino ad ora di pranzo, quando- come qualcuno sottolinea- a malincuore tornano a casa.
Li senti parlare, ridere, prendersi in giro tra loro come adolescenti, chiamarsi l'un l'altro con nomignoli strani, come amici di una vita che con piacere si trovano a passare insieme anche l'ultima stagione della vita.
Osservarli è davvero un piacere: giocano composti, si divertono, scommettono qualche spicciolo, interrompono per accennare a figli e nipoti, o alla moglie che è a casa e li chiama per andare a fare la spesa.
In media gli anziani frequentatori della villa comunale hanno circa 70 anni: Angelo, Nino, Matteo, sono tutti in pensione, ma hanno fatto lavori diversi. C'è un idraulico, un falegname, un carpentiere: a volte li senti parlare nostalgicamente dei tempi in cui "i ragazzi non si trastullavano a far nulla, ma andavano a lavorare nelle botteghe per imparare un mestiere".
Se ci si avvicina, loro hanno la capacità di dialogare pur senza interrompere il gioco.
"Solitamente giochiamo a tressette oppure a scopa, a volte facciamo veri e propri tornei, altrimenti se siamo tanti aspettiamo il nostro turno. Qui in villa in estate si sta bene, scegliamo i posti più freschi e alberati". Il primo a parlare è Angelo, un signore di 70 anni, che però ne dimostra molti meno.
"In realtà qualche anno fa, con l'amministrazione di prima, avevamo anche il campo di bocce a disposizione, e ci divertivamo tanto. Oggi purtroppo quello spazio è in disuso, è abbandonato, in balia dei vandali e pieno di cocci di bottiglie", continua.
Basta girare lo sguardo per scorgere altri nonni, impegnati però a rincorrere i nipotini che corrono nel parco giochi. Sono tanti gli anziani che, nonostante gli acciacchi dell'età, non mancano di prestare il loro aiuto ai figli per tenere qualche ora i nipoti mentre loro sono in giro per la spesa o altro.
Vedere tanti anziani così spensierati e anche felici di essere "qui ed ora" a godersi la compagnia degli amici e la frescura degli alberi secolari dovrebbe farci riflettere su quanto la "vecchiaia" sia un concetto relativo.
Per alcuni la "passatella" è un rito quotidiano, un appuntamento fisso a cui non rinunciano neppure d'inverno. "Abbiamo bisogno di vitamina D per le ossa, ma venire in villa quando fa freddo rinforza il sistema immunitario", dice un altro arzillo nonnino, dal viso cordiale e sorridente.
A domani, si dicono prima di andare via. Che è il più bell'augurio che ci si possa scambiare.
Alcuni si sono organizzati con tavolini e sedie, e restano lì dal mattino presto fino ad ora di pranzo, quando- come qualcuno sottolinea- a malincuore tornano a casa.
Li senti parlare, ridere, prendersi in giro tra loro come adolescenti, chiamarsi l'un l'altro con nomignoli strani, come amici di una vita che con piacere si trovano a passare insieme anche l'ultima stagione della vita.
Osservarli è davvero un piacere: giocano composti, si divertono, scommettono qualche spicciolo, interrompono per accennare a figli e nipoti, o alla moglie che è a casa e li chiama per andare a fare la spesa.
In media gli anziani frequentatori della villa comunale hanno circa 70 anni: Angelo, Nino, Matteo, sono tutti in pensione, ma hanno fatto lavori diversi. C'è un idraulico, un falegname, un carpentiere: a volte li senti parlare nostalgicamente dei tempi in cui "i ragazzi non si trastullavano a far nulla, ma andavano a lavorare nelle botteghe per imparare un mestiere".
Se ci si avvicina, loro hanno la capacità di dialogare pur senza interrompere il gioco.
"Solitamente giochiamo a tressette oppure a scopa, a volte facciamo veri e propri tornei, altrimenti se siamo tanti aspettiamo il nostro turno. Qui in villa in estate si sta bene, scegliamo i posti più freschi e alberati". Il primo a parlare è Angelo, un signore di 70 anni, che però ne dimostra molti meno.
"In realtà qualche anno fa, con l'amministrazione di prima, avevamo anche il campo di bocce a disposizione, e ci divertivamo tanto. Oggi purtroppo quello spazio è in disuso, è abbandonato, in balia dei vandali e pieno di cocci di bottiglie", continua.
Basta girare lo sguardo per scorgere altri nonni, impegnati però a rincorrere i nipotini che corrono nel parco giochi. Sono tanti gli anziani che, nonostante gli acciacchi dell'età, non mancano di prestare il loro aiuto ai figli per tenere qualche ora i nipoti mentre loro sono in giro per la spesa o altro.
Vedere tanti anziani così spensierati e anche felici di essere "qui ed ora" a godersi la compagnia degli amici e la frescura degli alberi secolari dovrebbe farci riflettere su quanto la "vecchiaia" sia un concetto relativo.
Per alcuni la "passatella" è un rito quotidiano, un appuntamento fisso a cui non rinunciano neppure d'inverno. "Abbiamo bisogno di vitamina D per le ossa, ma venire in villa quando fa freddo rinforza il sistema immunitario", dice un altro arzillo nonnino, dal viso cordiale e sorridente.
A domani, si dicono prima di andare via. Che è il più bell'augurio che ci si possa scambiare.