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Vita di città
Antonio Sciscio, volontario di Cerignola: “Il divieto di entrata per i cani nei parchi pubblici è illegittimo”
A sostegno dell’affermazione riporta il testo di una legge della Regione Puglia risalente al 2020
Cerignola - lunedì 17 febbraio 2025
12.26
Qualche giorno dopo l'apertura del nuovo parco urbano del quartiere Fornaci, sul cancello è stato apposto un cartello di divieto di entrata per i cani. Una decisione che sembra "obbligata" a causa dell'indegna e incivile abitudine di alcuni proprietari di non raccogliere le deiezioni dei loro amici a quattro zampe.
Sull'argomento abbiamo chiesto il parere di Antonio Sciscio, un volontario da sempre attivo sul territorio nella cura dei cani e gatti bisognosi. "Sono d'accordo sul fatto che noi uomini roviniamo tutto con l'inciviltà e l'ignoranza, ma è importante sapere che in tutto questo gli animali non hanno alcuna colpa. Anzi. Ci sono leggi, come quella emanata dalla Regione Puglia nel 2020, che attribuiscono ai cani il diritto di entrare nei parchi pubblici, in quanto anche loro hanno bisogno di correre, giocare, sfogarsi come facciamo noi quando siamo all'aria aperta", dichiara Sciscio, che si fa portavoce della gran parte degli animalisti e volontari cerignolani.
La legge a cui fa riferimento è la legge regionale n. 2 del 7 Febbraio 2020. "Nello specifico, vorrei segnalare agli amministratori il primo comma dell'art.25 il cui testo è il seguente: agli animali da affezione, accompagnati dal proprietario (io preferisco conduttore) o da altro conduttore è consentito il libero accesso a tutti i luoghi pubblici e di uso pubblico, compresi i giardini e i parchi, con l'obbligo di usare il guinzaglio e di essere muniti della museruola".
"Ai proprietari dei cani in particolare, è da segnalare il secondo comma del medesimo articolo, che è questo: i detentori di cani devono disporre di strumenti idonei alla immediata rimozione delle deiezioni e sono tenuti alla rimozione delle stesse. Sono esentati non vedenti accompagnati da cani guida e particolari categorie di persone diversamente abili impossibilitati alla effettuazione della raccolta delle feci", conclude Antonio Sciscio, sottolineando che vietare è senz'altro più facile ed immediato rispetto all'impegno di una rieducazione alla civiltà di cui molti avrebbero bisogno.
Sull'argomento abbiamo chiesto il parere di Antonio Sciscio, un volontario da sempre attivo sul territorio nella cura dei cani e gatti bisognosi. "Sono d'accordo sul fatto che noi uomini roviniamo tutto con l'inciviltà e l'ignoranza, ma è importante sapere che in tutto questo gli animali non hanno alcuna colpa. Anzi. Ci sono leggi, come quella emanata dalla Regione Puglia nel 2020, che attribuiscono ai cani il diritto di entrare nei parchi pubblici, in quanto anche loro hanno bisogno di correre, giocare, sfogarsi come facciamo noi quando siamo all'aria aperta", dichiara Sciscio, che si fa portavoce della gran parte degli animalisti e volontari cerignolani.
La legge a cui fa riferimento è la legge regionale n. 2 del 7 Febbraio 2020. "Nello specifico, vorrei segnalare agli amministratori il primo comma dell'art.25 il cui testo è il seguente: agli animali da affezione, accompagnati dal proprietario (io preferisco conduttore) o da altro conduttore è consentito il libero accesso a tutti i luoghi pubblici e di uso pubblico, compresi i giardini e i parchi, con l'obbligo di usare il guinzaglio e di essere muniti della museruola".
"Ai proprietari dei cani in particolare, è da segnalare il secondo comma del medesimo articolo, che è questo: i detentori di cani devono disporre di strumenti idonei alla immediata rimozione delle deiezioni e sono tenuti alla rimozione delle stesse. Sono esentati non vedenti accompagnati da cani guida e particolari categorie di persone diversamente abili impossibilitati alla effettuazione della raccolta delle feci", conclude Antonio Sciscio, sottolineando che vietare è senz'altro più facile ed immediato rispetto all'impegno di una rieducazione alla civiltà di cui molti avrebbero bisogno.