Ambulanti: la Camera beffa il settore non escludendolo dalla direttiva Bolkestein.
Giuseppe L'Abbate (M5S): "Solo in Italia la Direttiva Ue sulla libera circolazione dei servizi coinvolge il settore del commercio nelle aree pubbliche.
Cerignola - venerdì 15 settembre 2017
12.48 Comunicato Stampa
Nel 2010, con il Governo Berlusconi l'Italia fu l'unico Paese europeo ad applicare al commercio ambulante la Direttiva comunitaria. Oggi la Camera, su pressioni del Governo, perde ancora un'altra occasione per evitare di mettere a rischio l'intero settore
Il futuro degli operatori del commercio ambulante rimane ancora incerto. Dopo l'approvazione del Decreto Milleproroghe, a dicembre scorso, con cui il Consiglio dei Ministri ha rimandato al 2020 l'applicazione della contestata Direttiva comunitaria Bolkestein per la liberalizzazione delle licenze nel settore, la Camera aveva l'occasione di stralciare definitivamente la posizione degli ambulanti. Una occasione persa visto che le mozioni presentate dalle diverse forze politiche sono state "neutralizzate" e "depotenziate" dalle richieste di riformulazione da parte del Governo Gentiloni. Le piccole e medie imprese a rischio sono 200.000, con oltre 400.000 posti di lavoro, ben 20.000 pugliesi.
"Solo in Italia la Direttiva Ue sulla libera circolazione dei servizi coinvolge il settore del commercio nelle aree pubbliche - dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate (M5S) - Un errore datato 2010 e compiuto proprio dallo stesso Governo i cui partiti di centrodestra, Lega inclusa, ora si stracciano le vesti in difesa dei lavoratori ma che allora preferì inginocchiarsi di fronte alla burocrazia europea. Sono sette anni, pertanto- prosegue - che continuiamo a mettere a rischio una categoria preferendo dare le nostre strade e piazze in pasto al grande capitale e togliendole alle famiglie che rappresentano un patrimonio economico e culturale per il nostro Paese. Nell'ultimo periodo poi - continua L'Abbate (M5S) - a seguito delle imponenti manifestazioni, il PD ha iniziato anche a prendere in giro gli ambulanti con tanto di promessa di tavolo di confronto convocato appena una volta".
La direttiva Bolkestein prevede la semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche per esercitare temporaneamente un'attività commerciale dentro uno dei paesi comunitari. Ciò comporta che i commercianti italiani, dotati di regolari licenze già acquistate in passato e con rinnovo automatico, debbano partecipare ai nuovi bandi per ottenerne il rinnovo. Le graduatorie, però, non terranno più conto né dell'anzianità né della professionalità e comporteranno che, per alcuni periodi, molti ambulanti saranno costretti a rimanere fermi e quindi senza lavoro. Infine, vengono spalancate le porte alle grandi società che complicherebbero ulteriormente la partecipazione ai bandi dei singoli soggetti.
"All'interno della Direttiva Bolkestein non è mai presente la parola ambulanti - conclude Giuseppe L'Abbate (M5S) - abbiamo ben cinque proposte di legge depositate in Parlamento, anche da parte del PD, che chiedono tutte praticamente la stessa cosa non si comprende cos'altro stiamo attendendo per tutelare questo comparto".
Il futuro degli operatori del commercio ambulante rimane ancora incerto. Dopo l'approvazione del Decreto Milleproroghe, a dicembre scorso, con cui il Consiglio dei Ministri ha rimandato al 2020 l'applicazione della contestata Direttiva comunitaria Bolkestein per la liberalizzazione delle licenze nel settore, la Camera aveva l'occasione di stralciare definitivamente la posizione degli ambulanti. Una occasione persa visto che le mozioni presentate dalle diverse forze politiche sono state "neutralizzate" e "depotenziate" dalle richieste di riformulazione da parte del Governo Gentiloni. Le piccole e medie imprese a rischio sono 200.000, con oltre 400.000 posti di lavoro, ben 20.000 pugliesi.
"Solo in Italia la Direttiva Ue sulla libera circolazione dei servizi coinvolge il settore del commercio nelle aree pubbliche - dichiara il deputato pugliese Giuseppe L'Abbate (M5S) - Un errore datato 2010 e compiuto proprio dallo stesso Governo i cui partiti di centrodestra, Lega inclusa, ora si stracciano le vesti in difesa dei lavoratori ma che allora preferì inginocchiarsi di fronte alla burocrazia europea. Sono sette anni, pertanto- prosegue - che continuiamo a mettere a rischio una categoria preferendo dare le nostre strade e piazze in pasto al grande capitale e togliendole alle famiglie che rappresentano un patrimonio economico e culturale per il nostro Paese. Nell'ultimo periodo poi - continua L'Abbate (M5S) - a seguito delle imponenti manifestazioni, il PD ha iniziato anche a prendere in giro gli ambulanti con tanto di promessa di tavolo di confronto convocato appena una volta".
La direttiva Bolkestein prevede la semplificazione delle procedure amministrative e burocratiche per esercitare temporaneamente un'attività commerciale dentro uno dei paesi comunitari. Ciò comporta che i commercianti italiani, dotati di regolari licenze già acquistate in passato e con rinnovo automatico, debbano partecipare ai nuovi bandi per ottenerne il rinnovo. Le graduatorie, però, non terranno più conto né dell'anzianità né della professionalità e comporteranno che, per alcuni periodi, molti ambulanti saranno costretti a rimanere fermi e quindi senza lavoro. Infine, vengono spalancate le porte alle grandi società che complicherebbero ulteriormente la partecipazione ai bandi dei singoli soggetti.
"All'interno della Direttiva Bolkestein non è mai presente la parola ambulanti - conclude Giuseppe L'Abbate (M5S) - abbiamo ben cinque proposte di legge depositate in Parlamento, anche da parte del PD, che chiedono tutte praticamente la stessa cosa non si comprende cos'altro stiamo attendendo per tutelare questo comparto".