Territorio
Alle proposte di Tommaso Sgarro in merito al recovery plan le riflessioni dell’avv. Stefania Panunzio
Stefania Panunzio: «Chiedo che la Politica si assuma delle responsabilità di conoscenza e competenza e si smetta di parlare solo “alla pancia”»
Cerignola - lunedì 10 maggio 2021
19.47 Comunicato Stampa
Il Recovery plan è la grande occasione da sfruttare per il futuro di questa città. Il dibattito politico che sta caratterizzando gli ultimi giorni mette in evidenza una serie di limiti da parte della Commissione Prefettizia che amministra la nostra città, rea di aver avanzato proposte progettuali poco rispettose dei bisogni della nostra comunità cittadina e, di conseguenza, una serie di proposte.
In merito alle proposte di Tommaso Sgarro, esponente di spicco del Movimento Politico "Noi – Comunità in movimento" e probabile candidato sindaco alle amministrative 2021, pubblichiamo una nota stampa, pervenuta in redazione a mezzo mail, a firma dell'avv. Stefania Panunzio
"Il Recovery plan e' un argomento del dibattito politico, anche locale. Tuttavia, il dibattito è portato avanti solo da pochi. Un peccato se si pensa agli enormi investimenti che potrebbe portare nel nostro territorio e alle enormi potenzialità di crescita.
Chi e' intervenuto su questo è Tommaso Sgarro che propone di destinare i fondi ad "esigenze più stringenti del territorio, come la giustizia e la filiera agroalimentare".
Da cittadina e da avvocato mi sorprende questa affermazione, per due ragioni: la prima e' che la Giustizia non e' materia di competenza dell'Ente comunale. La Giustizia, ai sensi dell'art. 117 della nostra Costituzione, è competenza esclusiva dello Stato. La Giustizia non può in alcun modo essere oggetto di investimento e spesa dell'Ente locale. La seconda: afferma che si potrebbero usare quei soldi per "aprire a Cerignola un nuovo Tribunale". Premesso che una struttura già esiste, come ritiene si possa intervenire?
Ampliandola? E per farne cosa?
Al già candidato sindaco del 2015 sembra sfuggire un particolare: i Tribunali non si chiudono o si aprono a seconda che il Comune investa o meno del denaro; ma soprattutto non è il Municipio che ha competenza per decidere se e quanti Tribunali aprire o chiudere.
Nel 2012 fu approvata la così detta riforma della geografia giudiziaria (con legge ovviamente), in virtù o per colpa della quale lo Stato ha soppresso un numero rilevante di tribunali (ad esempio quello di Lucera) e sezioni distaccate di Tribunali (Cerignola era una sezione distaccata del Tribunale di Foggia).
Riaprire il "Tribunale di Cerignola" non è e non può essere oggetto di discussione, studio e tanto meno investimenti per gli Enti locali bensì solo per l'Amministrazione centrale e non credo che la riforma della geografia giudiziaria sia una priorità per l'attuale governo.
Discutere e speculare sulla riapertura del "Tribunale di Cerignola" a livello locale è un non senso, non ha alcuna prospettiva ed è dannoso, perché rischia di creare nella cittadinanza confusione ed aspettative che l'amministratore locale non può soddisfare.
Amo la mia città e la difendo sempre. Non l'ho mai abbandonata e ogni giorno invito i miei figli a non scegliere la via più facile, la fuga, cerco di insegnare loro la "restanza", cioè restare e fare qualcosa di buono per la Terra a cui si appartiene.
Voglio chiarire che il mio non è un intervento per avversare nessun politico o alcuno schieramento. E' unicamente finalizzato a un dibattito consapevole e competente. Per questo motivo chiedo che la Politica si assuma delle responsabilità, di conoscenza e competenza e si smetta di parlare solo "alla pancia".
Faccio un appello alle forze politiche cittadine, da cittadina, da madre, da professionista, da operatore del mondo della Giustizia: elevate il dibattito e i contenuti della Politica, siate esempi virtuosi per la rinascita di una Terra martoriata.
Invito chi si propone di amministrarci, ammirandovi ed essendovi riconoscente per il vostro impegno, di non cadere nella tentazione di parlare per slogan.
Abbiate cura della nostra Città, dei nostri ragazzi, del futuro. Siete chiamati a dare a Cerignola prospettive, concrete speranze ed una nuova visione".
In merito alle proposte di Tommaso Sgarro, esponente di spicco del Movimento Politico "Noi – Comunità in movimento" e probabile candidato sindaco alle amministrative 2021, pubblichiamo una nota stampa, pervenuta in redazione a mezzo mail, a firma dell'avv. Stefania Panunzio
"Il Recovery plan e' un argomento del dibattito politico, anche locale. Tuttavia, il dibattito è portato avanti solo da pochi. Un peccato se si pensa agli enormi investimenti che potrebbe portare nel nostro territorio e alle enormi potenzialità di crescita.
Chi e' intervenuto su questo è Tommaso Sgarro che propone di destinare i fondi ad "esigenze più stringenti del territorio, come la giustizia e la filiera agroalimentare".
Da cittadina e da avvocato mi sorprende questa affermazione, per due ragioni: la prima e' che la Giustizia non e' materia di competenza dell'Ente comunale. La Giustizia, ai sensi dell'art. 117 della nostra Costituzione, è competenza esclusiva dello Stato. La Giustizia non può in alcun modo essere oggetto di investimento e spesa dell'Ente locale. La seconda: afferma che si potrebbero usare quei soldi per "aprire a Cerignola un nuovo Tribunale". Premesso che una struttura già esiste, come ritiene si possa intervenire?
Ampliandola? E per farne cosa?
Al già candidato sindaco del 2015 sembra sfuggire un particolare: i Tribunali non si chiudono o si aprono a seconda che il Comune investa o meno del denaro; ma soprattutto non è il Municipio che ha competenza per decidere se e quanti Tribunali aprire o chiudere.
Nel 2012 fu approvata la così detta riforma della geografia giudiziaria (con legge ovviamente), in virtù o per colpa della quale lo Stato ha soppresso un numero rilevante di tribunali (ad esempio quello di Lucera) e sezioni distaccate di Tribunali (Cerignola era una sezione distaccata del Tribunale di Foggia).
Riaprire il "Tribunale di Cerignola" non è e non può essere oggetto di discussione, studio e tanto meno investimenti per gli Enti locali bensì solo per l'Amministrazione centrale e non credo che la riforma della geografia giudiziaria sia una priorità per l'attuale governo.
Discutere e speculare sulla riapertura del "Tribunale di Cerignola" a livello locale è un non senso, non ha alcuna prospettiva ed è dannoso, perché rischia di creare nella cittadinanza confusione ed aspettative che l'amministratore locale non può soddisfare.
Amo la mia città e la difendo sempre. Non l'ho mai abbandonata e ogni giorno invito i miei figli a non scegliere la via più facile, la fuga, cerco di insegnare loro la "restanza", cioè restare e fare qualcosa di buono per la Terra a cui si appartiene.
Voglio chiarire che il mio non è un intervento per avversare nessun politico o alcuno schieramento. E' unicamente finalizzato a un dibattito consapevole e competente. Per questo motivo chiedo che la Politica si assuma delle responsabilità, di conoscenza e competenza e si smetta di parlare solo "alla pancia".
Faccio un appello alle forze politiche cittadine, da cittadina, da madre, da professionista, da operatore del mondo della Giustizia: elevate il dibattito e i contenuti della Politica, siate esempi virtuosi per la rinascita di una Terra martoriata.
Invito chi si propone di amministrarci, ammirandovi ed essendovi riconoscente per il vostro impegno, di non cadere nella tentazione di parlare per slogan.
Abbiate cura della nostra Città, dei nostri ragazzi, del futuro. Siete chiamati a dare a Cerignola prospettive, concrete speranze ed una nuova visione".