Al Teatro Mercadante il ricordo di un illustre Cerignolano
Andato in scena "Signor no" di Marcello Colopi nella Giornata della Memoria
Cerignola - giovedì 28 gennaio 2016
11.02
Un illustre figlio di Cerignola che meriterebbe di entrare nella nostra memoria, specialmente in quella dei più giovani: si tratta di Filippo Palieri, una figura storica che, probabilmente, non è mai stata onorata in modo adeguato. A questo, però, ci ha pensato Marcello Colopi con uno spettacolo di Teatro civile, intitolato "Signor no", andato in scena ieri sera al "Mercadante" in occasione della Giornata della Memoria.
Accompagnato alla tromba dall'amico musicista Antonio Piacentino, Colopi ha raccontato, con dovizia di particolari storici e una convincente capacità di catalizzare l'attenzione del pubblico presente in platea e in galleria, supportato anche da immagini e documenti inediti, le vicende di questo eroe, esempio di coerenza e integrità morale.
Filippo Palieri, nato a Cerignola e laureatosi a Roma in giurisprudenza (in questo periodo conobbe la futura moglie, la poetessa Giuliana Annesi), era responsabile della Questura di Rieti in qualità di Capo Gabinetto del Questore (quest'ultimo assente per malattia), quando si oppose alle pretese tedesche di deportare oltre trecento artigiani reatini in un campo di concentramento, dove sarebbero stati impiegati al lavoro forzato, nascondendone i nominativi e avvisandoli personalmente del pericolo. Successivamente, fu arrestato dai nazisti e deportato nel lager di Wietzendorf, in Germania. Qui, Palieri avrebbe potuto salvarsi semplicemente decidendo di aderire alla Repubblica Sociale di Mussolini, ma egli decise di non farlo mai, nemmeno quando l'offerta gli fu rinnovata il 19 marzo 1945, e le sue condizioni di salute erano diventate pessime. Morì di stenti poco tempo dopo e, ironia della sorte, il campo in cui si trovava fu liberato dagli Inglesi soltanto sei ore dopo.
La storia di Palieri si riaggancia a quella della maggior parte degli IMI (Internati Militari Italiani), che scelsero la prigionia, piuttosto che pronunciare quel "sì" che avrebbe restituito loro la libertà, ma al caro prezzo dell'onore. Per questo la sua, insieme a quella degli altri "Signor No" che hanno rifiutato, fino agli ultimi istanti della propria vita, l'adesione alla RSI, è la più grande storia di resistenza civile del '900.
Altri ufficiali, divenuti poi importanti personalità del '900 in diversi ambiti, condivisero con lui la prigionia; fra questi, il poeta Tonino Guerra, lo scrittore Giovannino Guareschi ("padre" di Don Camillo e Peppone), il politico Alessandro Natta, l'attore Raffele Pisu, il magistrato Antonino Meli e l'intellettuale cattolico Giuseppe Lazzati, i quali, tuttavia, ebbero la possibilità di tornare a casa e poter raccontare il terribile periodo trascorso nei campi nazisti.
Nella Giornata della Memoria, è stato importante recuperare il ricordo di un grande cerignolano di cui si sa ancora troppo poco, ed è stato altrettanto significativo farlo nella cornice del Teatro Mercadante, davanti a un attento uditorio, coinvolto nella nostalgica, ma allo stesso tempo toccante, storia di un uomo coraggioso e di elevata statura morale. Presente tra il pubblico, ricco di figure istituzionali (fra gli altri, il nuovo vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, Mons. Luigi Renna), anche il sindaco Metta, il quale ha indicato Palieri come esempio di virtù civile, troppo spesso finito in un ingiusto oblio, e ha promesso un impegno dell'Amministrazione affinché il suo ricordo diventi, per il futuro, bagaglio di tutta la nostra cittadinanza.
Sarebbe il giusto riconoscimento per un uomo che ha dato la propria vita per non aver mai tradito i propri nobili ideali.
Accompagnato alla tromba dall'amico musicista Antonio Piacentino, Colopi ha raccontato, con dovizia di particolari storici e una convincente capacità di catalizzare l'attenzione del pubblico presente in platea e in galleria, supportato anche da immagini e documenti inediti, le vicende di questo eroe, esempio di coerenza e integrità morale.
Filippo Palieri, nato a Cerignola e laureatosi a Roma in giurisprudenza (in questo periodo conobbe la futura moglie, la poetessa Giuliana Annesi), era responsabile della Questura di Rieti in qualità di Capo Gabinetto del Questore (quest'ultimo assente per malattia), quando si oppose alle pretese tedesche di deportare oltre trecento artigiani reatini in un campo di concentramento, dove sarebbero stati impiegati al lavoro forzato, nascondendone i nominativi e avvisandoli personalmente del pericolo. Successivamente, fu arrestato dai nazisti e deportato nel lager di Wietzendorf, in Germania. Qui, Palieri avrebbe potuto salvarsi semplicemente decidendo di aderire alla Repubblica Sociale di Mussolini, ma egli decise di non farlo mai, nemmeno quando l'offerta gli fu rinnovata il 19 marzo 1945, e le sue condizioni di salute erano diventate pessime. Morì di stenti poco tempo dopo e, ironia della sorte, il campo in cui si trovava fu liberato dagli Inglesi soltanto sei ore dopo.
La storia di Palieri si riaggancia a quella della maggior parte degli IMI (Internati Militari Italiani), che scelsero la prigionia, piuttosto che pronunciare quel "sì" che avrebbe restituito loro la libertà, ma al caro prezzo dell'onore. Per questo la sua, insieme a quella degli altri "Signor No" che hanno rifiutato, fino agli ultimi istanti della propria vita, l'adesione alla RSI, è la più grande storia di resistenza civile del '900.
Altri ufficiali, divenuti poi importanti personalità del '900 in diversi ambiti, condivisero con lui la prigionia; fra questi, il poeta Tonino Guerra, lo scrittore Giovannino Guareschi ("padre" di Don Camillo e Peppone), il politico Alessandro Natta, l'attore Raffele Pisu, il magistrato Antonino Meli e l'intellettuale cattolico Giuseppe Lazzati, i quali, tuttavia, ebbero la possibilità di tornare a casa e poter raccontare il terribile periodo trascorso nei campi nazisti.
Nella Giornata della Memoria, è stato importante recuperare il ricordo di un grande cerignolano di cui si sa ancora troppo poco, ed è stato altrettanto significativo farlo nella cornice del Teatro Mercadante, davanti a un attento uditorio, coinvolto nella nostalgica, ma allo stesso tempo toccante, storia di un uomo coraggioso e di elevata statura morale. Presente tra il pubblico, ricco di figure istituzionali (fra gli altri, il nuovo vescovo della diocesi di Cerignola-Ascoli Satriano, Mons. Luigi Renna), anche il sindaco Metta, il quale ha indicato Palieri come esempio di virtù civile, troppo spesso finito in un ingiusto oblio, e ha promesso un impegno dell'Amministrazione affinché il suo ricordo diventi, per il futuro, bagaglio di tutta la nostra cittadinanza.
Sarebbe il giusto riconoscimento per un uomo che ha dato la propria vita per non aver mai tradito i propri nobili ideali.