Vita di città
Al Pronto Soccorso dell’ospedale di Cerignola troppe ore di attesa: le segnalazioni
Una donna ha aspettato il turno per sei ore, poi ha deciso di tornare a casa
Cerignola - venerdì 15 marzo 2024
Tra le criticità del nosocomio cerignolano ce n'è una che ci è stata segnalata più volte, da diversi utenti. Si tratta delle lunghe attese al Pronto Soccorso, dove le persone, nella maggior parte dei casi, arrivano per ricevere visite e cure immediate.
C'è chi lamenta anche la scarsa empatia e i modi frettolosi del personale sanitario del Pronto Soccorso, che- stando alle segnalazioni- è poco disponibile a fornire informazioni e spiegazioni circa i tempi di attesa ai familiari, che restano nei corridoi per ore e ore senza sapere cosa sta accadendo al paziente all'interno.
Una signora ha raccontato un episodio che riassume bene quello che succede quotidianamente al Pronto soccorso dell'ospedale di Cerignola.
"Mia madre è stata letteralmente abbandonata nelle stanze del Pronto Soccorso, in attesa di un elettrocardiogramma. Il problema è che non lo ha mai fatto, avendo atteso invano dalle 11 alle 17 del pomeriggio. Ad un certo punto, innervosita e stanca per la lunga attesa, mia mamma ha chiesto quando toccasse a lei. La risposta è stata: dovete attendere. E così ha deciso di tornarsene a casa, senza neppure aver capito la causa del suo malore", ha raccontato la donna, che preferisce l'anonimato.
Stessa situazione è accaduta ad un uomo, arrivato al Pronto Soccorso per sua madre, trasportata con l'ambulanza del 118. La donna, insieme al figlio, è rimasta in attesa per circa quattro ore.
"Nessuno risponde ai familiari che giustamente chiedono notizie, come si fa a non mettersi nei panni di chi è in apprensione per le condizioni di salute di una persona cara?", ha segnalato Giuseppe, che poi ha aggiunto: "Se e quando rispondono lo fanno di fretta, senza un sorriso, a volte anche senza sgarbatamente".
Aldilà della mole di lavoro, che può essere rilevante ed inficiare la serenità e la disponibilità, è importante mettersi in ascolto delle persone che arrivano in ospedale per un problema di salute.
E se molti si recano in Pronto Soccorso anche quando potrebbero farne a meno? E con la pretesa di passare avanti agli altri per un semplice mal di gola? Questo è un altro spinoso, complicato discorso che lasciamo al buon senso e alla civiltà di tutti.
C'è chi lamenta anche la scarsa empatia e i modi frettolosi del personale sanitario del Pronto Soccorso, che- stando alle segnalazioni- è poco disponibile a fornire informazioni e spiegazioni circa i tempi di attesa ai familiari, che restano nei corridoi per ore e ore senza sapere cosa sta accadendo al paziente all'interno.
Una signora ha raccontato un episodio che riassume bene quello che succede quotidianamente al Pronto soccorso dell'ospedale di Cerignola.
"Mia madre è stata letteralmente abbandonata nelle stanze del Pronto Soccorso, in attesa di un elettrocardiogramma. Il problema è che non lo ha mai fatto, avendo atteso invano dalle 11 alle 17 del pomeriggio. Ad un certo punto, innervosita e stanca per la lunga attesa, mia mamma ha chiesto quando toccasse a lei. La risposta è stata: dovete attendere. E così ha deciso di tornarsene a casa, senza neppure aver capito la causa del suo malore", ha raccontato la donna, che preferisce l'anonimato.
Stessa situazione è accaduta ad un uomo, arrivato al Pronto Soccorso per sua madre, trasportata con l'ambulanza del 118. La donna, insieme al figlio, è rimasta in attesa per circa quattro ore.
"Nessuno risponde ai familiari che giustamente chiedono notizie, come si fa a non mettersi nei panni di chi è in apprensione per le condizioni di salute di una persona cara?", ha segnalato Giuseppe, che poi ha aggiunto: "Se e quando rispondono lo fanno di fretta, senza un sorriso, a volte anche senza sgarbatamente".
Aldilà della mole di lavoro, che può essere rilevante ed inficiare la serenità e la disponibilità, è importante mettersi in ascolto delle persone che arrivano in ospedale per un problema di salute.
E se molti si recano in Pronto Soccorso anche quando potrebbero farne a meno? E con la pretesa di passare avanti agli altri per un semplice mal di gola? Questo è un altro spinoso, complicato discorso che lasciamo al buon senso e alla civiltà di tutti.