Territorio
Agroalimentare continua a trainare l’economia pugliese
Coldiretti Puglia presenta il libro bianco 2015
Puglia - mercoledì 23 dicembre 2015
Comunicato Stampa
E' il settore agro-alimentare a trainare l'economia pugliese per il 2015 con un + 8,59% della produzione lorda vendibile che supera i 3 miliardi di valore. In crescita le esportazioni del vino che nel periodo gennaio – settembre 2015 contano un +5,9%, bene anche l'olio che dovrebbe attestarsi sulle 185.000 tonnellate. I dati sono stati presentati dal Presidente della Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, che ha aperto la consueta conferenza stampa di fine anno per fare il punto sull' andamento del settore agricolo pugliese, presentando il 'Libro Bianco' dell' agroalimentare pugliese. Allestito il tavolo dei Belli, i prodotti di qualità pugliesi correttamente etichettati, i Brutti, prodotti di dubbia origine e provenienza, i Cattivi, quelli spacciati all'estero per 'made in Italy' come ad esempio il Kit per fare il 'Primitivo', il Kit per mozzarella e ricotta e la falsa passata di pomodoro e la pasta, tutti con nomi rigorosamente italiani. Indiscussi i primati produttivi dell'agricoltura pugliese rispetto ai quantitativi nazionali: uva da tavola 68%, pomodoro 35%, ciliegie 30%, mandorle 35%, olive 35%, grano duro 21%, carciofo 31%, mandorle 30% e uva da vino 14%.
"Il 2015 è stato l'anno delle nostre battaglie tese a tutelare il patrimonio del 'made in Italy' agroalimentare e a bloccare – ha aggiunto il direttore di Coldiretti Puglia, Angelo Corsetti – lo scippo di identità e valore che il nostro territorio quotidianamente subisce ad opera dei famigerati agropirati nazionali ed internazionali e che trovano ragion d'essere nel valore delle principali filiere agroalimentari pugliesi, pari a 542.000.000 euro per la pasta e i prodotti da forno, 576.000.000 euro per quella olearia e 462.000.000 euro per la filiera vinicola e il pomodoro da industria di cui la sola provincia di Foggia è leader con 3.500 produttori che coltivano mediamente una superficie di 26 mila ettari, per una produzione di 22 milioni di quintali ed una P.L.V. (Produzione Lorda Vendibile) di quasi 190.000.000 euro". Secondo una analisi della Coldiretti su dati Eurispes al primo gennaio 2014 erano 355 i caporali arrestati o denunciati dall'entrata in vigore del reato con la legge 14 settembre 2011, n. 148. Emblematiche le guerre del latte e dell'olio. Dopo un anno caratterizzato da proteste e mobilitazioni, a novembre 2015 al Ministero dell'Agricoltura è stata raggiunta l'intesa con la Lactalis sul prezzo del latte, fissato a 36 centesimi al litro per i prossimi tre mesi. Sale così di oltre 3 centesimi il prezzo pagato dalla multinazionale rispetto al prezzo che avrebbe pagato a dicembre. La guerra del latte di Coldiretti ha sortito i primi effetti dopo le tensioni che avevano portato prima la multinazionale francese a sospendere gli acquisti dalle stalle italiane, poi gli allevatori in piazza per protestare contro l'offerta di aumento da solo 1 centesimo al litro. La protesta si è spostata dinanzi all'Ipercoop di Japigia a Bari perché il prezzo del latte alla produzione in Puglia è oggi ben al di sotto dei costi di produzione del latte stesso. A farne le spese gli allevatori e i consumatori ignari perché manca l'etichettatura dell'origine del latte che, fatta eccezione per il latte fresco e i formaggi DOP, consente d'importare latte e prodotti caseari dall'estero e trasformarli in prodotti «italiani» rendendo indistinto oltre il 40% della produzione. In Puglia le aziende zootecniche sono 7.352, la produzione di latte nel 2015 è stata pari a circa 3,5 milioni di quintali, con un fatturato di quasi 142 milioni di euro e un import pari a 1.563.339 quintali. Sul fronte olio Coldiretti Puglia sta monitorando costantemente e con un alto livello di attenzione l'attività della Borsa Merci di Bari che come la Lombardia per il latte, fa il prezzo nazionale dell'olio.