Attualità
Agricoltura a Cerignola, serve unità per superare la crisi
Il convegno organizzato dalla CIA ha posto l’accento sulla necessità di un fronte comune per superare l’emergenza causata dalle recenti piogge
Cerignola - sabato 1 luglio 2023
10.26
Unità è la parola d'ordine che serve per superare la tempesta che ha colpito l'agricoltura di Cerignola negli ultimi mesi, una tempesta che non è solo quella delle piogge eccezionali cadute tra maggio e giugno. Su questo sono stati tutti d'accordo i relatori dell'incontro "Agricoltura in ginocchio" organizzato dalla CIA di Cerignola che si è tenuto ieri sera nell'aula del consiglio comunale di Cerignola e moderato da Matteo Valentino, ex sindaco della città e oggi membro dell'esecutivo CIA di Capitanata.
Il titolo del convegno spiega bene la situazione attuale dell'agricoltura a Cerignola. Il tavolo dei relatori era addobbato con tralci di vite, la coltura colpita di più dalle piogge intense. I danni provocati dalla peronospora ai vigneti rischiano però di essere solo la punta dell'iceberg di problemi che a cascata rischiano di riversarsi su tutti gli attori della filiera agricola, dagli autisti dei mezzi pesanti fino ai produttori di bottiglie di vino.
Piccoli produttori e grandi aziende sono stati colpiti allo stesso modo e il danno ha interessato in misura minore anche le coltivazioni di grano e quelle di frutta come ciliegie e albicocche. A causa di questo scenario catastrofico rischia di saltare un comparto che, come lo ha definito il presidente CIA Puglia Gennaro Sicolo, per la provincia di Foggia rappresenta "un'ILVA".
Le soluzioni al problema posso essere solo politiche ma gli agricoltori non devono dimenticare di fare la propria parte. Vito Merra, presidente CIA di Cerignola, Angelo Miano, presidente CIA Capitanata, e lo stesso Valentino hanno invitato tutti a continuare a segnalare i danni ricevuti e a non sottovalutare questa pratica, che è l'unica che potrebbe garantire l'arrivo di aiuti economici. Valentino ha suggerito anche un ordine del giorno in consiglio comunale che riguardi la crisi.
L'amministrazione di Cerignola con il sindaco Francesco Bonito e l'assessore alle attività produttive Sergio Cialdella hanno garantito il loro appoggio presso la regione. Il percorso è già iniziato ma non si sa quando terminerà. Miano e Cialdella hanno confermato la richiesta di sospensione di tasse e contributi e un aiuto per l'acquisto di prodotti presso le farmagricole che non vogliono più vendere a credito. La domanda di aiuto è possibile solo per il danno da alluvione, dato che è stato quello che non ha permesso di fare i trattamenti che avrebbero potuto evitare la malattia.
Bonito ha ribadito inoltre l'intenzione dell'amministrazione di tutelare l'agricoltura cerignolana tramite la valorizzazione dei prodotti locali, confermando anche il proposito di partecipare al prossimo Vinitaly. Sono azioni come questa che possono ridare dignità a un territorio agricolo come quello di Capitanata che vanta eccellenze gastronomiche uniche e che, come ha ricordato Daniele Calamita della Cgil, ha una popolazione composta per il venti per cento da braccianti. Solo a Cerignola ce ne sono più di settemila.
Matteo Cianci è un agricoltore che ha più di ottant'anni che ieri si è presentato all'incontro vestito con camicia e pantaloni di un elegante nero e con una cartellina gialla sottobraccio, ma durante il suo intervento non ha avuto bisogno di aprirla per ricordare i dieci trattamenti che ha dovuto fare per il suo vigneto e tutte le tasse che ha dovuto pagare quest'anno per un raccolto che non ci sarà. In conclusione per gli agricoltori cerignolani ha fatto una richiesta tanto semplice quanto efficace, quella di essere rispettati e aiutati. "I sold c' l'hann' dall", ha sentenziato. Non servono traduzioni.
Il titolo del convegno spiega bene la situazione attuale dell'agricoltura a Cerignola. Il tavolo dei relatori era addobbato con tralci di vite, la coltura colpita di più dalle piogge intense. I danni provocati dalla peronospora ai vigneti rischiano però di essere solo la punta dell'iceberg di problemi che a cascata rischiano di riversarsi su tutti gli attori della filiera agricola, dagli autisti dei mezzi pesanti fino ai produttori di bottiglie di vino.
Piccoli produttori e grandi aziende sono stati colpiti allo stesso modo e il danno ha interessato in misura minore anche le coltivazioni di grano e quelle di frutta come ciliegie e albicocche. A causa di questo scenario catastrofico rischia di saltare un comparto che, come lo ha definito il presidente CIA Puglia Gennaro Sicolo, per la provincia di Foggia rappresenta "un'ILVA".
Le soluzioni al problema posso essere solo politiche ma gli agricoltori non devono dimenticare di fare la propria parte. Vito Merra, presidente CIA di Cerignola, Angelo Miano, presidente CIA Capitanata, e lo stesso Valentino hanno invitato tutti a continuare a segnalare i danni ricevuti e a non sottovalutare questa pratica, che è l'unica che potrebbe garantire l'arrivo di aiuti economici. Valentino ha suggerito anche un ordine del giorno in consiglio comunale che riguardi la crisi.
L'amministrazione di Cerignola con il sindaco Francesco Bonito e l'assessore alle attività produttive Sergio Cialdella hanno garantito il loro appoggio presso la regione. Il percorso è già iniziato ma non si sa quando terminerà. Miano e Cialdella hanno confermato la richiesta di sospensione di tasse e contributi e un aiuto per l'acquisto di prodotti presso le farmagricole che non vogliono più vendere a credito. La domanda di aiuto è possibile solo per il danno da alluvione, dato che è stato quello che non ha permesso di fare i trattamenti che avrebbero potuto evitare la malattia.
Bonito ha ribadito inoltre l'intenzione dell'amministrazione di tutelare l'agricoltura cerignolana tramite la valorizzazione dei prodotti locali, confermando anche il proposito di partecipare al prossimo Vinitaly. Sono azioni come questa che possono ridare dignità a un territorio agricolo come quello di Capitanata che vanta eccellenze gastronomiche uniche e che, come ha ricordato Daniele Calamita della Cgil, ha una popolazione composta per il venti per cento da braccianti. Solo a Cerignola ce ne sono più di settemila.
Matteo Cianci è un agricoltore che ha più di ottant'anni che ieri si è presentato all'incontro vestito con camicia e pantaloni di un elegante nero e con una cartellina gialla sottobraccio, ma durante il suo intervento non ha avuto bisogno di aprirla per ricordare i dieci trattamenti che ha dovuto fare per il suo vigneto e tutte le tasse che ha dovuto pagare quest'anno per un raccolto che non ci sarà. In conclusione per gli agricoltori cerignolani ha fatto una richiesta tanto semplice quanto efficace, quella di essere rispettati e aiutati. "I sold c' l'hann' dall", ha sentenziato. Non servono traduzioni.