Attualità
A Torino approvato il divieto di fumare all’aperto: a Cerignola solo parole?
La prima città italiana che ha approvato un divieto del genere è stata però Milano
Cerignola - giovedì 18 aprile 2024
13.07
Fa discutere la recente notizia dell'approvazione, da parte del Consiglio comunale di Torino, del divieto di fumare all'aperto. La delibera, che ha modificato il regolamento di Polizia urbana esistente, ha stabilito che è vietato fumare all'aperto ad una distanza inferiore a cinque metri da altre persone (a meno che queste non diano il loro consenso esplicito). Il divieto è assoluto all'aperto quando vi sono donne incinta o minori.
Torino però non è la prima città italiana ad aver introdotto un divieto di questo tipo. A Milano è già stato approvato, tempo fa, il divieto di fumare nel raggio di dieci metri da altre persone alla fermata degli autobus, nei parchi, nelle aree giochi per bambini, nelle aree per i cani, nelle strutture sportive e nei cimiteri.
Il divieto approvato dal Consiglio comunale di Torino si applica a coloro che fumano sigarette, pipe, sigari, tabacco riscaldato, e le sigarette elettroniche (equiparate a quelle tradizionali). Chi viola il provvedimento è soggetto ad una multa di 100 euro.
A Cerignola c'è un alto numero di fumatori, e succede spesso che ci siano persone che fumano spudoratamente sedute ai tavoli di un bar. A volte qualcuno chiede di allontanarsi perché ci sono bambini oppure donne in gravidanza, ma la risposta non sempre rispetta i canoni della buona educazione.
Dove non arriva il buon senso, a quanto pare arrivano le norme e le multe. Per fortuna almeno da noi se ne parla in conferenze o incontri pubblici: è comunque un modo per sensibilizzare i cittadini circa i rischi legati al fumo (malattie cardiovascolari in primis).
Nonostante l'importanza dell'argomento (la salute pubblica) in Europa non esiste ancora una legislazione uniforme. Soltanto Portogallo e Francia hanno presentato alla fine dell'anno scorso due progetti che prevedono il divieto di fumo all'aperto nei luoghi pubblici.
Torino però non è la prima città italiana ad aver introdotto un divieto di questo tipo. A Milano è già stato approvato, tempo fa, il divieto di fumare nel raggio di dieci metri da altre persone alla fermata degli autobus, nei parchi, nelle aree giochi per bambini, nelle aree per i cani, nelle strutture sportive e nei cimiteri.
Il divieto approvato dal Consiglio comunale di Torino si applica a coloro che fumano sigarette, pipe, sigari, tabacco riscaldato, e le sigarette elettroniche (equiparate a quelle tradizionali). Chi viola il provvedimento è soggetto ad una multa di 100 euro.
A Cerignola c'è un alto numero di fumatori, e succede spesso che ci siano persone che fumano spudoratamente sedute ai tavoli di un bar. A volte qualcuno chiede di allontanarsi perché ci sono bambini oppure donne in gravidanza, ma la risposta non sempre rispetta i canoni della buona educazione.
Dove non arriva il buon senso, a quanto pare arrivano le norme e le multe. Per fortuna almeno da noi se ne parla in conferenze o incontri pubblici: è comunque un modo per sensibilizzare i cittadini circa i rischi legati al fumo (malattie cardiovascolari in primis).
Nonostante l'importanza dell'argomento (la salute pubblica) in Europa non esiste ancora una legislazione uniforme. Soltanto Portogallo e Francia hanno presentato alla fine dell'anno scorso due progetti che prevedono il divieto di fumo all'aperto nei luoghi pubblici.