Territorio
Salsa Bakhita, la passata di pomodoro simbolo di riscatto
È pronta per la vendita la salsa ricavata dai pomodori coltivati da immigrati a Cerignola in contrada Tre Titoli, sabato la presentazione in diretta streaming
Cerignola - martedì 10 novembre 2020
17.54
Quando la terra produce dignità e riscatto. Sabato 14 alle 18 in diretta streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Cerignola – Ascoli Satriano sarà presentata "Salsa Bakhita", la passata "fortunata" (traduzione di bakhita dall'arabo) di pomodoro ciliegino prodotta nelle campagne cerignolane da lavoratori immigrati regolarizzati. È qui, a dieci km dalla città, in contrada Tre Titoli nota anche con l'appellativo abbastanza esplicativo di "Ghetto Ghana", che si trova il centro di accoglienza dedicato alla schiava poi diventata suora, "Santa Giuseppina Bakhita" gestito dalla Caritas diocesana e fulcro del progetto.
Il centro rappresenta infatti il simbolo della lotta alla piaga del caporalato che da tempo affligge le campagne del foggiano e quelle della città di Cerignola. La cooperativa "Pietra di scarto" che collabora alla gestione dei terreni, ne ha fatto da qualche anno un simbolo di riscatto sociale promuovendo di fatto il lavoro regolare. Per la cura delle 10mila piantine sono stati assunti Justice e Bernice, marito e moglie immigrati ghanesi arrivati in Italia dalla Libia su un barcone nel 2017, la coppia ha seguito tutto il ciclo di coltivazione delle piante dalla piantumazione al raccolto.
Pietro Fragrasso, presidente della cooperativa, ha sottolineato come la conquista della dignità, legata allo svolgimento di un lavoro regolare, per molti immigrati sia ancora una chimera in un territorio come quello cerignolano: «Quando abbiamo deciso di coltivare pomodori a Tre Titoli sapevamo di doverci confrontare con delle costanti contraddizioni, come vedere i nostri lavoratori tutelati e, oserei dire, coccolati, mentre attorno a noi si manifestava la negazione della dignità delle persone. Tuttavia, ha avuto un senso, per quanto complesso, raccontare la lotta allo sfruttamento in un luogo che di sfruttamento è alimentato, soprattutto a causa di una filiera produttiva ed economica malata».
Don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana ha rimarcato come sia importante condividere il risultato ottenuto per sensibilizzare l'opinione pubblica alla problematica dello sfruttamento: «Volevamo condividere con tutti questo importante risultato – dichiara don Pasquale – chiedendo il sostegno attraverso l'acquisto della passata, dono perfetto per qualsiasi circostanza, anche per il prossimo Natale, perché racconta una storia che merita di essere raccontata». Il raccolto ha prodotto 3.000 vasi di passata di pomodoro da 440 gr acquistabili sul sito www.pietradiscarto.it/salsabakhita.
La presentazione di domani vedrà la partecipazione, oltre che dei succitati Pietro Fragasso e Don Pasquale Cotugno, anche del vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano Mons. Luigi Renna, del dottor Antonio Palieri, responsabile del Centro "Santa Giuseppina Bakhita" e dell'avvocato Stefano Campese, coordinatore del Progetto SIPLA, un'azione finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per prevenire e contrastare il lavoro agricolo irregolare e lo sfruttamento. Il ricavato della vendita sarà destinato allo sviluppo di nuovi progetti e opportunità occupazionali per persone in situazione di fragilità.
Il centro rappresenta infatti il simbolo della lotta alla piaga del caporalato che da tempo affligge le campagne del foggiano e quelle della città di Cerignola. La cooperativa "Pietra di scarto" che collabora alla gestione dei terreni, ne ha fatto da qualche anno un simbolo di riscatto sociale promuovendo di fatto il lavoro regolare. Per la cura delle 10mila piantine sono stati assunti Justice e Bernice, marito e moglie immigrati ghanesi arrivati in Italia dalla Libia su un barcone nel 2017, la coppia ha seguito tutto il ciclo di coltivazione delle piante dalla piantumazione al raccolto.
Pietro Fragrasso, presidente della cooperativa, ha sottolineato come la conquista della dignità, legata allo svolgimento di un lavoro regolare, per molti immigrati sia ancora una chimera in un territorio come quello cerignolano: «Quando abbiamo deciso di coltivare pomodori a Tre Titoli sapevamo di doverci confrontare con delle costanti contraddizioni, come vedere i nostri lavoratori tutelati e, oserei dire, coccolati, mentre attorno a noi si manifestava la negazione della dignità delle persone. Tuttavia, ha avuto un senso, per quanto complesso, raccontare la lotta allo sfruttamento in un luogo che di sfruttamento è alimentato, soprattutto a causa di una filiera produttiva ed economica malata».
Don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana ha rimarcato come sia importante condividere il risultato ottenuto per sensibilizzare l'opinione pubblica alla problematica dello sfruttamento: «Volevamo condividere con tutti questo importante risultato – dichiara don Pasquale – chiedendo il sostegno attraverso l'acquisto della passata, dono perfetto per qualsiasi circostanza, anche per il prossimo Natale, perché racconta una storia che merita di essere raccontata». Il raccolto ha prodotto 3.000 vasi di passata di pomodoro da 440 gr acquistabili sul sito www.pietradiscarto.it/salsabakhita.
La presentazione di domani vedrà la partecipazione, oltre che dei succitati Pietro Fragasso e Don Pasquale Cotugno, anche del vescovo di Cerignola – Ascoli Satriano Mons. Luigi Renna, del dottor Antonio Palieri, responsabile del Centro "Santa Giuseppina Bakhita" e dell'avvocato Stefano Campese, coordinatore del Progetto SIPLA, un'azione finanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per prevenire e contrastare il lavoro agricolo irregolare e lo sfruttamento. Il ricavato della vendita sarà destinato allo sviluppo di nuovi progetti e opportunità occupazionali per persone in situazione di fragilità.