A Cerignola un convegno dedicato alla “Regina” del Natale
La Pizza Sette Sfoglie protagonista della serata a Palazzo Fornari, durante l'evento uno show cooking dedicato alla preparazione
Cerignola - venerdì 23 dicembre 2022
10.25
A Cerignola è diventata ormai uno dei simboli del Natale assieme al presepe e all'albero. La Pizza Sette Sfoglie, una volta dolce tipico della festa dei morti, ha vissuto quest'anno una vera e propria riscoperta essendo stata la protagonista di molti degli eventi che precedono il Natale organizzati in questi giorni dall'amministrazione comunale. Ultimo in ordine di tempo quello che si è tenuto ieri a Palazzo Fornari. Un evento che ha combinato teoria e pratica. Da una parte un convegno, moderato da Gioacchino Matrella della Notiziaweb.it, sulle origini e l'importanza culturale e tradizionale del dolce e dall'altra una dimostrazione di cucina che, ingredienti alla mano, ha mostrato come realizzare la Pizza rispettando la tradizione.
L'intervento di NIcola Pergola durante il convegno
Quando è nata non si sa, lo ha detto il cultore di storia cerignolano Nicola Pergola durante il convegno. Quello che si sa è che è un dolce che arriva da lontano, presumibilmente dai primi del Novecento. Ma se non si conosce bene il suo passato è un prodotto che si presta ad avere un futuro, secondo Roberto De Donno, docente ed esperto di marketing territoriale, la Pizza è un prodotto che merita la De.Co., la denominazione comunale che si conferisce ad alcune preparazioni alimentari tipiche.
Esiste addirittura un disciplinare a cui ha dato il suo contributo Matteo Valentino, segretario regionale di Cittadinanza Attiva Puglia che ne ha curato l'iscrizione l'iscrizione al (PAT), il registro dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, che ne regola la preparazione e ne stabilisce gli ingredienti. La sfoglia, dello spessore tra i cinque e sette millimetri deve essere realizzata con farina, zucchero, olio extravergine d'oliva e burro. Tra i sette strati si inserisce un mix di ingredienti composto da: mandorle tostate, uva passa, pinoli e mostarda d'uva. Nel tempo si sono aggiunti ingredienti che non facevano parte della tradizione: cioccolata, cannella, vanillina e noci.
Gli ingredienti della Pizza Sette Sfoglie
Il maestro gelatiere cerignolano Luigi Perruci, che si è occupato del disciplinare, pensa che qualche deroga alla tradizione non faccia male ma che nessuno può fare la Pizza da solo. Nella preparazione vengono coinvolti tanti "specialisti", come se si trattasse di costruire una casa. In passato c'era chi si occupava di far appassire l'uva, chi di pulire le mandorle e chi di scegliere l'olio giusto. Per questo le variazioni più fantasiose come usare la marmellata al posto della mostarda d'uva o bagnare la sfoglia con il liquore al cioccolato fanno storcere il naso agli amanti della tradizione.
Il momento più atteso della serata è stato quello della preparazione del dolce curata dai pasticcieri Tommaso Perrucci e Gerardo Ladogana, dal panificatore Michele Cellamaro, dalla finalista di Masterchef 9 Maria Teresa Ceglia e dal sommelier Antonio Melluso aiutati da due volenterose massaie. Il professor Cappelletti dell'università di Foggia ha sfatato il mito della Pizza come bomba calorica altamente dannosa.
Michele Cellamaro, Tommaso Perrucci, Gerardo Ladogana e Maria Teresa Ceglia
Questo "monumento" della tradizione culinaria cerignolana, come lo ha definito il sindaco Francesco Bonito, non è più calorica di qualsiasi altro dolce che contiene zucchero, per la precisione l'apporto è di 430 kcal per cento grammi e abusarne fa male come fa male abusare di qualsiasi dolce. Secondo il professore, dopo la preparazione la Pizza va infornata a 170 gradi per mezz'ora e se la si vuole gustare al meglio bisogna farla riposare per quindici giorni, sempre che qualcuno riesca a resistere.
L'intervento di NIcola Pergola durante il convegno
Quando è nata non si sa, lo ha detto il cultore di storia cerignolano Nicola Pergola durante il convegno. Quello che si sa è che è un dolce che arriva da lontano, presumibilmente dai primi del Novecento. Ma se non si conosce bene il suo passato è un prodotto che si presta ad avere un futuro, secondo Roberto De Donno, docente ed esperto di marketing territoriale, la Pizza è un prodotto che merita la De.Co., la denominazione comunale che si conferisce ad alcune preparazioni alimentari tipiche.
Esiste addirittura un disciplinare a cui ha dato il suo contributo Matteo Valentino, segretario regionale di Cittadinanza Attiva Puglia che ne ha curato l'iscrizione l'iscrizione al (PAT), il registro dei Prodotti Agroalimentari Tradizionali, che ne regola la preparazione e ne stabilisce gli ingredienti. La sfoglia, dello spessore tra i cinque e sette millimetri deve essere realizzata con farina, zucchero, olio extravergine d'oliva e burro. Tra i sette strati si inserisce un mix di ingredienti composto da: mandorle tostate, uva passa, pinoli e mostarda d'uva. Nel tempo si sono aggiunti ingredienti che non facevano parte della tradizione: cioccolata, cannella, vanillina e noci.
Gli ingredienti della Pizza Sette Sfoglie
Il maestro gelatiere cerignolano Luigi Perruci, che si è occupato del disciplinare, pensa che qualche deroga alla tradizione non faccia male ma che nessuno può fare la Pizza da solo. Nella preparazione vengono coinvolti tanti "specialisti", come se si trattasse di costruire una casa. In passato c'era chi si occupava di far appassire l'uva, chi di pulire le mandorle e chi di scegliere l'olio giusto. Per questo le variazioni più fantasiose come usare la marmellata al posto della mostarda d'uva o bagnare la sfoglia con il liquore al cioccolato fanno storcere il naso agli amanti della tradizione.
Il momento più atteso della serata è stato quello della preparazione del dolce curata dai pasticcieri Tommaso Perrucci e Gerardo Ladogana, dal panificatore Michele Cellamaro, dalla finalista di Masterchef 9 Maria Teresa Ceglia e dal sommelier Antonio Melluso aiutati da due volenterose massaie. Il professor Cappelletti dell'università di Foggia ha sfatato il mito della Pizza come bomba calorica altamente dannosa.
Michele Cellamaro, Tommaso Perrucci, Gerardo Ladogana e Maria Teresa Ceglia
Questo "monumento" della tradizione culinaria cerignolana, come lo ha definito il sindaco Francesco Bonito, non è più calorica di qualsiasi altro dolce che contiene zucchero, per la precisione l'apporto è di 430 kcal per cento grammi e abusarne fa male come fa male abusare di qualsiasi dolce. Secondo il professore, dopo la preparazione la Pizza va infornata a 170 gradi per mezz'ora e se la si vuole gustare al meglio bisogna farla riposare per quindici giorni, sempre che qualcuno riesca a resistere.