Vita di città
A Cerignola inizia la lotta allo spreco alimentare
È stato presentato in comune il progetto Equazione che vede coinvolte associazioni e Caritas
Cerignola - giovedì 29 giugno 2023
22.20
C'è una nuova sfida che Cerignola ha deciso di affrontare e possibilmente di vincere. Quella contro lo spreco alimentare. Ieri pomeriggio presso il comune è stato presentato il progetto Equazione che punta a ridurre sensibilmente lo spreco di cibo in città e destinare gli alimenti che non vengono consumati a chi ne ha bisogno.
All'incontro moderato da Pietro Fragasso presidente della cooperativa Pietra di Scarto hanno partecipato il vicesindaco Maria Dibisceglia, Concetta Netti dell'associazione Servi Inutili, Marco Costantino di Avanzi Popolo e Don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana. Sarebbe un equivoco pensare però che il progetto sia stato concepito per aiutare solo chi è in difficoltà economica.
Il cibo che non viene consumato non deve essere per forza destinato a chi non può fare la spesa. Anche condividere con il vicino di casa un panino in più è una pratica che contribuisce a ridurre lo spreco alimentare. Il progetto ha comunque un respiro più ampio e nasce dalla collaborazione tra istituzioni, chiesa e associazioni.
Il funzionamento del meccanismo è abbastanza semplice. Gli esercenti grandi e piccoli che hanno del cibo in più contattano l'associazione che lo ritira e lo consegna a chi ne ha bisogno. Una semplicità che nasconde però un'organizzazione articolata. Avanzi Popolo è l'associazione che con successo svolge questo servizio a Bari. Con bici e pattini i volontari recuperano in città gli alimenti che andrebbero al macero e li consegnano alle varie sedi della Caritas cittadina.
A Cerignola il progetto dovrebbe funzionare nello stesso modo anche se, da parte del vicesindaco e di Don Pasquale, c'è prudenza sui tempi necessari per far andare la macchina a regime. Servi Inutili, che già svolge per la Caritas la raccolta di beni di prima necessità, ha messo a disposizione la sua sede per le attività di raccolta, stoccaggio e distribuzione mentre la cooperativa Pietra di Scarto si occuperà della gestione delle donazioni tramite piattaforma web.
Molti esercizi commerciali della città hanno già aderito al progetto, dalle pizzerie agli agriturismi. Una sala ricevimenti propone per il pranzo di nozze addirittura un menù "a spreco zero" per recuperare il cibo non consumato. Come ha detto Don Pasquale, adesso bisogna fare il passo in più per far diventare il progetto un sistema, creare una comunità che non pratichi la generosità a singhiozzo e fare in modo che "butta la pasta" resti solo un modo di dire.
All'incontro moderato da Pietro Fragasso presidente della cooperativa Pietra di Scarto hanno partecipato il vicesindaco Maria Dibisceglia, Concetta Netti dell'associazione Servi Inutili, Marco Costantino di Avanzi Popolo e Don Pasquale Cotugno, direttore della Caritas Diocesana. Sarebbe un equivoco pensare però che il progetto sia stato concepito per aiutare solo chi è in difficoltà economica.
Il cibo che non viene consumato non deve essere per forza destinato a chi non può fare la spesa. Anche condividere con il vicino di casa un panino in più è una pratica che contribuisce a ridurre lo spreco alimentare. Il progetto ha comunque un respiro più ampio e nasce dalla collaborazione tra istituzioni, chiesa e associazioni.
Il funzionamento del meccanismo è abbastanza semplice. Gli esercenti grandi e piccoli che hanno del cibo in più contattano l'associazione che lo ritira e lo consegna a chi ne ha bisogno. Una semplicità che nasconde però un'organizzazione articolata. Avanzi Popolo è l'associazione che con successo svolge questo servizio a Bari. Con bici e pattini i volontari recuperano in città gli alimenti che andrebbero al macero e li consegnano alle varie sedi della Caritas cittadina.
A Cerignola il progetto dovrebbe funzionare nello stesso modo anche se, da parte del vicesindaco e di Don Pasquale, c'è prudenza sui tempi necessari per far andare la macchina a regime. Servi Inutili, che già svolge per la Caritas la raccolta di beni di prima necessità, ha messo a disposizione la sua sede per le attività di raccolta, stoccaggio e distribuzione mentre la cooperativa Pietra di Scarto si occuperà della gestione delle donazioni tramite piattaforma web.
Molti esercizi commerciali della città hanno già aderito al progetto, dalle pizzerie agli agriturismi. Una sala ricevimenti propone per il pranzo di nozze addirittura un menù "a spreco zero" per recuperare il cibo non consumato. Come ha detto Don Pasquale, adesso bisogna fare il passo in più per far diventare il progetto un sistema, creare una comunità che non pratichi la generosità a singhiozzo e fare in modo che "butta la pasta" resti solo un modo di dire.