Vita di città
A Cerignola c’è “Comus”, il locale che coniuga Tradizione e Cultura
Il nome del ristorante è la versione latina di “Comos”, che nell'antica Grecia è il Dio della Cucina e della Baldoria
Cerignola - lunedì 3 luglio 2023
12.23 Sponsorizzato
Qualunque cosa tu possa fare, qualunque sogno tu possa sognare, comincia. L'audacia reca in sé genialità, magia e forza. Comincia ora.
La nuova avventura di Antonio Delvecchio e Antonella Lamanuzzi può benissimo riassumersi in questo noto aforisma di Johann Wolfgang Goethe. Sposati con quattro figli, i cerignolani Antonio e Antonella hanno inaugurato ieri sera, circondati dal calore degli amici e dei familiari, il Ristorante-Pizzeria "Comus", in Via Edoardo De Filippo n.32.
"Abbiamo aperto il locale in poco tempo, è stato quel Carpe Diem che gli antichi Romani suggeriscono per vivere al meglio, nel giro di pochi giorni ci siamo ritrovati catapultati in questa nuova avventura, e solo ora stiamo realizzando di avercela fatta". Comincia così l'appassionato racconto di Antonella, 46 anni, che insieme al marito, ai figli ed uno staff di validi collaboratori ha deciso di intraprendere un viaggio, un percorso "condito" dai sapori della nostra tradizione.
Come ci spiega Antonella con entusiasmo e dovizia di particolari- questo locale nasce dalla voglia di trasmettere agli altri l'amore e la bellezza della nostra tradizione culinaria. "Pur non essendo cuoca di professione, ho sempre amato la cucina e mi diletto a preparare ricette nuove, adoro sperimentare l'accostamento di sapori vecchi e nuovi. Io provengo da una famiglia molto legata alle tradizioni, sin dall'età di sei anni mia nonna Teresa mi ha insegnato alcune ricette tipiche, ad esempio gli scaldatelli, e a preparare la pasta fresca fatta a mano.
Vogliamo provare a restituire alle ricette e agli alimenti il nome originale in dialetto come di tradizione (un esempio per tutti, i cucoli con il sartasciniello), e presentare ricette tradizionali come le cipolle al forno, che quasi sono cadute nel dimenticatoio. L'obiettivo principale di "Comus" è quello di riprendere la nostra tradizione culinaria e associarla alla cultura".
In questo locale, ubicato in un'ottima posizione centrale della città, non si gusteranno soltanto ricette della tradizione o piatti rivisitati dall'esperienza della chef Gina Sforza, o le ottime pizze preparate dal giovanissimo ma esperto pizzaiolo.
Antonella ci tiene infatti a precisare che: "Intendiamo creare un punto di riferimento culturale, attraverso l'organizzazione di eventi nel settore della moda, della musica, della poesia e della letteratura. Per questo abbiamo chiesto il supporto e la collaborazione di persone che lavorano con impegno in questi ambiti".
Suo marito Antonio Delvecchio, 44 anni ed una lunga esperienza maturata nella ristorazione e allestimenti presso sale di ricevimenti, è convinto che "bisogna mettere sempre a disposizione degli altri ciò che si impara".
"Considero questa avventura come una nuova occasione che mi è stata concessa nella vita, per questo l'ho accolta con entusiasmo. L'idea di mettere su un ristorante è nata poco tempo fa, non era un sogno nel cassetto, ma spesso le cose migliori nascono all'improvviso e si concretizzano grazie al sostegno e al supporto di chi ti vuole bene. Oltre a mia moglie, che si occuperà della parte amministrativa, contabile e organizzativa del locale, ci siamo circondati di uno staff valido e carico di bella energia. Inoltre è doveroso ringraziare alcuni amici che ci hanno aiutato nella realizzazione concreta dell'idea, e che ci sono sempre vicini: Michele Famiglietti, sua moglie Delia e le figlie Ilenia, Simona e Martina, Cosimo (il fidanzato di Martina), Gina Sforza e il marito Piero, Davide Diviesti e Giovanni Castilletti.
Inoltre un doveroso ringraziamento va anche all'assessore alle Pari Opportunità Domenico Dagnelli, che è intervenuto alla serata di inaugurazione del locale in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, che abbiamo intenzione di coinvolgere in futuro per le nostre attività culturali.
La cultura passa dal cibo, e la musica è un ottimo "condimento" per esaltare i sapori e i gusti a tavola. "Nella nostra famiglia siamo tutti musicisti, a partire da me, proseguendo con mio fratello e finendo a mio figlio Dario, che suona la batteria. Quindi nel nostro locale non può mancare la musica dal vivo, ma ci teniamo ad offrire musica di un certo livello. Organizzeremo serate piacevoli con la musica ad allietare i momenti in compagnia", aggiunge Antonio.
"Vogliamo portare la tradizione cerignolana, le ricette di una volta, in un luogo giovane e aperto a nuove contaminazioni culinarie ed esperienze varie. Qui da Comus non ci sarà un menù prestabilito, ma ogni giorno proporremo piatti diversi, una sorta di percorso di gusto fatto di assaggi e degustazioni varie. Questa nuova avventura nasce anche dalla mia personale volontà di supportare mio marito Antonio in un momento di cambiamento della sua vita. Credo molto nelle sue capacità, e sono sicura che andrà tutto bene", conclude Antonella.
Questo è un locale in cui si respira aria nuova, fresca, ma è anche il luogo in cui la tradizione si sposa con la voglia di sperimentare.
"Vi invitiamo a provare la nostra nuova pizza di tradizione cerignolana", dice Antonella agli ospiti presenti all'inaugurazione. Non riusciamo a strapparle alcuna anticipazione, anche perché preferiamo provare personalmente la specialità.
La nuova avventura di Antonio Delvecchio e Antonella Lamanuzzi può benissimo riassumersi in questo noto aforisma di Johann Wolfgang Goethe. Sposati con quattro figli, i cerignolani Antonio e Antonella hanno inaugurato ieri sera, circondati dal calore degli amici e dei familiari, il Ristorante-Pizzeria "Comus", in Via Edoardo De Filippo n.32.
"Abbiamo aperto il locale in poco tempo, è stato quel Carpe Diem che gli antichi Romani suggeriscono per vivere al meglio, nel giro di pochi giorni ci siamo ritrovati catapultati in questa nuova avventura, e solo ora stiamo realizzando di avercela fatta". Comincia così l'appassionato racconto di Antonella, 46 anni, che insieme al marito, ai figli ed uno staff di validi collaboratori ha deciso di intraprendere un viaggio, un percorso "condito" dai sapori della nostra tradizione.
Come ci spiega Antonella con entusiasmo e dovizia di particolari- questo locale nasce dalla voglia di trasmettere agli altri l'amore e la bellezza della nostra tradizione culinaria. "Pur non essendo cuoca di professione, ho sempre amato la cucina e mi diletto a preparare ricette nuove, adoro sperimentare l'accostamento di sapori vecchi e nuovi. Io provengo da una famiglia molto legata alle tradizioni, sin dall'età di sei anni mia nonna Teresa mi ha insegnato alcune ricette tipiche, ad esempio gli scaldatelli, e a preparare la pasta fresca fatta a mano.
Vogliamo provare a restituire alle ricette e agli alimenti il nome originale in dialetto come di tradizione (un esempio per tutti, i cucoli con il sartasciniello), e presentare ricette tradizionali come le cipolle al forno, che quasi sono cadute nel dimenticatoio. L'obiettivo principale di "Comus" è quello di riprendere la nostra tradizione culinaria e associarla alla cultura".
In questo locale, ubicato in un'ottima posizione centrale della città, non si gusteranno soltanto ricette della tradizione o piatti rivisitati dall'esperienza della chef Gina Sforza, o le ottime pizze preparate dal giovanissimo ma esperto pizzaiolo.
Antonella ci tiene infatti a precisare che: "Intendiamo creare un punto di riferimento culturale, attraverso l'organizzazione di eventi nel settore della moda, della musica, della poesia e della letteratura. Per questo abbiamo chiesto il supporto e la collaborazione di persone che lavorano con impegno in questi ambiti".
Suo marito Antonio Delvecchio, 44 anni ed una lunga esperienza maturata nella ristorazione e allestimenti presso sale di ricevimenti, è convinto che "bisogna mettere sempre a disposizione degli altri ciò che si impara".
"Considero questa avventura come una nuova occasione che mi è stata concessa nella vita, per questo l'ho accolta con entusiasmo. L'idea di mettere su un ristorante è nata poco tempo fa, non era un sogno nel cassetto, ma spesso le cose migliori nascono all'improvviso e si concretizzano grazie al sostegno e al supporto di chi ti vuole bene. Oltre a mia moglie, che si occuperà della parte amministrativa, contabile e organizzativa del locale, ci siamo circondati di uno staff valido e carico di bella energia. Inoltre è doveroso ringraziare alcuni amici che ci hanno aiutato nella realizzazione concreta dell'idea, e che ci sono sempre vicini: Michele Famiglietti, sua moglie Delia e le figlie Ilenia, Simona e Martina, Cosimo (il fidanzato di Martina), Gina Sforza e il marito Piero, Davide Diviesti e Giovanni Castilletti.
Inoltre un doveroso ringraziamento va anche all'assessore alle Pari Opportunità Domenico Dagnelli, che è intervenuto alla serata di inaugurazione del locale in rappresentanza dell'Amministrazione comunale, che abbiamo intenzione di coinvolgere in futuro per le nostre attività culturali.
La cultura passa dal cibo, e la musica è un ottimo "condimento" per esaltare i sapori e i gusti a tavola. "Nella nostra famiglia siamo tutti musicisti, a partire da me, proseguendo con mio fratello e finendo a mio figlio Dario, che suona la batteria. Quindi nel nostro locale non può mancare la musica dal vivo, ma ci teniamo ad offrire musica di un certo livello. Organizzeremo serate piacevoli con la musica ad allietare i momenti in compagnia", aggiunge Antonio.
"Vogliamo portare la tradizione cerignolana, le ricette di una volta, in un luogo giovane e aperto a nuove contaminazioni culinarie ed esperienze varie. Qui da Comus non ci sarà un menù prestabilito, ma ogni giorno proporremo piatti diversi, una sorta di percorso di gusto fatto di assaggi e degustazioni varie. Questa nuova avventura nasce anche dalla mia personale volontà di supportare mio marito Antonio in un momento di cambiamento della sua vita. Credo molto nelle sue capacità, e sono sicura che andrà tutto bene", conclude Antonella.
Questo è un locale in cui si respira aria nuova, fresca, ma è anche il luogo in cui la tradizione si sposa con la voglia di sperimentare.
"Vi invitiamo a provare la nostra nuova pizza di tradizione cerignolana", dice Antonella agli ospiti presenti all'inaugurazione. Non riusciamo a strapparle alcuna anticipazione, anche perché preferiamo provare personalmente la specialità.